Kurdistan: tensioni dopo il rigetto dei ricorsi contro brogli elettorali
I voti ad Ağrı sono stati contati e ricontati dopo il rifiuto dell’AKP seguito alla vittoria del BDP nella municipalità (…).
Imbrogli e pratiche repressive constatate durante le elezioni locali del 30 marzo, così come le decisioni prese dalle commissioni elettorali e violenze da parte della polizia contro coloro che obiettavano contro i risultati, hanno fatto sì che in molti centri la gente si sia riversata nelle strade.
Il regime dell’AKP ha iniziato a reclamare in molte province e distretti dopo che il BDP ha vinto nelle municipalità di almeno 11 province, 68 distretti e 23 città.
Le commissioni elettorali si sono trasformate quasi in uno strumento usato dall’AKP per impadronirsi di municipalità, mentre hanno rigettato le obiezioni del BDP contro risultati falsati e minacce contro gli elettori del BDP con misure di polizia.
Il distretto di Ceylanpınar ad Urfa ha visto forti tensioni dato che il BDP ha fatto ricorso alla commissione elettorale locale contro i risultati e la polizia ha attaccato gli elettori del BDP che chiedevano un nuovo conteggio dei voti.
I sostenitori del BDP vengono presi di mira da attacchi non solo da parte delle forze di polizia, ma anche da parte di civili armati che si presume appartengano a bande legate ad Al-Qaeda. La polizia ha sparato lacrimogeni fin dentro l’ufficio del BDP che ora è stato completamente evacuato.
Nel frattempo l’ufficio del governatore ha proclamato la legge marziale e proibito ogni tipo di manifestazione nel distretto per 30 giorni.
Il deputato del BDP di Urfa, İbrahim Ayhan, che ha affermato che l’attuale situazione del distretto non è diversa da uno stato di emergenza, ha detto che le forze di polizia stanno attaccando qualsiasi gruppo di persone appena si riunisce.
La tensione nel distretto si è manifestata per la prima volta dopo che il co-candidato a sindaco del BDP nel distretto, İsmail Arslan, ha obiettato contro i risultati dicendo che le elezioni hanno visto violazioni delle regole, brogli e dubbi.
Arslan ha detto che nelle elezioni di domenica gli addetti alle elezioni del BDP sono stati minacciati e che non è stato loro permesso di restare al proprio posto e di svolgere i propri compiti. Il candidato del BDP, secondo il quale hanno votato anche molte persone che si trovavano all’estero nel giorno delle elezioni, ha aggiunto che molte persone in molti villaggi sono state costrette a votare all’aperto.
Arslan ha notato che numerose schede con voti per il BDP sono state trovate buttate via e bruciate e che molti voti per il BDP sono stati registrati come nulli.
da Uiki
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