InfoAut
Immagine di copertina per il post

Marocco: i portuali impediscono la consegna di pezzi di ricambio per l’aviazione israeliana

Il regime marocchino sta guidando la normalizzazione con Israele nel mondo musulmano. Nel bel mezzo del genocidio di Gaza, lo Stato marocchino moltiplica i suoi gesti di simpatia verso Israele e persegue partnership commerciali e militari con lo Stato coloniale.

tradotto da Contre Attaque

Il popolo marocchino rifiuta questa fedeltà e da mesi fa sentire la sua voce con manifestazioni su larga scala a sostegno della Palestina, nonostante il rischio di repressione. Negli ultimi anni, attivisti marocchini sono stati condannati a pene detentive, talvolta di diversi anni, per aver preso posizione a favore della Palestina e contro gli accordi di normalizzazione con Israele.

Un nuovo episodio coraggioso e gratificante è avvenuto il 20 aprile. A Tangeri, un importante porto del Marocco settentrionale, 1.500 persone hanno manifestato contro l’attracco di una nave noleggiata dall’armatore danese Maersk: una nave container sospettata di trasportare parti di aerei militari in Israele. Si trattava dei famosi aerei F-35 utilizzati per bombardare Gaza. I pezzi in questione erano in viaggio dagli Stati Uniti verso la base aerea di Nevatim, nel sud di Israele, una base fondamentale per l’aviazione israeliana.

“Il popolo vuole che la nave sia bandita” e ‘Niente armi genocide nelle acque marocchine’ ha scandito il corteo. Sostenuti da questa mobilitazione, i lavoratori portuali di Tangeri si sono rifiutati di caricare la nave portacontainer: “18 dei 20 gruisti a distanza del primo turno” al porto “si sono rifiutati di utilizzare le macchine necessarie per la manutenzione della nave, che avrebbe dovuto trasportare parti dell’F-35. Durante il secondo turno, anche 27 dei 30 lavoratori si sono rifiutati di farlo”, riporta il media indipendente Drop Site.

Due giorni prima, a Casablanca si era svolta una grande manifestazione per denunciare l’arrivo di questa nave in Marocco, con scontri con la polizia. Il 14 aprile, un appello lanciato dal Sindacato marocchino dei lavoratori portuali ha invitato “i lavoratori, gli utenti e le infrastrutture che operano nel porto di Casablanca a boicottare la nave”.

I lavoratori portuali che si rifiutano di caricare materiale militare destinato a Israele subiscono minacce e pressioni. Maghreb Online ha parlato con uno di loro, che ha spiegato: “Mi sento un criminale quando lavoro con il carico di armi. Lo trovo terribile. C’è un genocidio in corso e io sto aiutando a uccidere delle persone. Sono sicuro che il 99% dei marocchini si sentirebbe allo stesso modo”. Ha anche raccontato come, in passato, i lavoratori portuali abbiano dovuto caricare parti di elicotteri, camion per il trasporto di prigionieri, carri armati e bulldozer su navi container dirette ad Haifa, in Israele. Questa volta non si è trattato di obbedire.

La situazione sembra aver raggiunto proporzioni tali che un capo della Maersk si è recato a Tangeri con un gruppo di dirigenti per chiedere il ritorno al lavoro. Tuttavia, questa enorme compagnia di navigazione, complice chiave di Israele in quanto trasporta armi per perpetrare il genocidio, viene contestata anche nel suo stesso Paese. In Danimarca ci sono state manifestazioni contro le navi Maersk dirette in Israele. Tutto ciò dimostra che senza logistica e catene di approvvigionamento non è possibile alcuna guerra. I lavoratori hanno il potere di impedire i massacri imperialisti.

Infine, le navi Maersk non sono più gradite nei porti spagnoli, ma sono contestate anche in Francia. Il 14 aprile, il sindacato dei portuali CGT di Fos-sur-mer ha annunciato che si rifiuterà di imbarcare una nave Maersk se questa trasporta attrezzature militari o armi destinate a Israele.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: occupata l’Aula Nugnes del Consiglio Comunale, “Rispettate la mozione contro la collaborazione con Israele”

Nel corso del pomeriggio di venerdì 31 ottobre è stata occupata dalla rete Napoli con la Palestina l’aula Nugnes del consiglio comunale di Napoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.