North Dakota, nativi americani occupano i terreni destinati a un progetto di oleodotto
Il progetto, su cui non esiste alcuno studio di impatto ambientale, prevede l’attraversamento della riserva Dakota e il passaggio sotto il fiume Missouri, unica fonte di acqua potabile per tutta la riserva. Oltretutto, all’interno della riserva si prevede il passaggio su di un cimitero della linea che trasporterà 450 mila barili di petrolio al giorno. Questo fatto la dice lunga sull’atteggiamento, mai cambiato, del governo USA nei confronti dei nativi americani.
I manifestanti, tutti a cavallo, si sono recati in corteo fino ai terreni dove dovrebbe passare l’oleodotto, occupandoli e promettendo che la loro lotta andrà avanti ad oltranza, perchè come ha dichiarato uno dei membri della riserva: “Non abbiamo bisogno del petrolio per vivere ma dell’acqua, e l’acqua è un diritto umano, non un privilegio… Stanno scavando a 500 metri dalla tomba di mio figlio, di mio padre e di mia zia, che ho sepolto solo la settimana scorsa. Io amo la mia terra e, se l’oleodotto andasse in porto, sarebbe finita. Dobbiamo combattere con ogni mezzo per proteggere l’acqua”.
E’ stato costruito un accampamento proprio nel punto in cui l’oleodotto dovrebbe attraversare il fiume, che rimarrà a oltranza con lo scopo di bloccare i lavori e che dovrà funzionare anche da campo base per future azioni di protesta.
Il gruppo è composto, oltre che dai membri della Standing Rock Nation, da Cheyenne River Lakota e Rosebud Sioux.
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