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Sud Africa: continua lo sciopero dei minatori. Ritrovate le salme degli operai dispersi

Il drammatico evento si è verificato dopo che martedì mattina la polizia ha sparato granate stordenti e proiettili di gomma contro tre mila operai in sciopero che hanno bloccato la strada verso la miniera di platino di Amplats. I lavoratori hanno picchettato l’ingresso dei pozzi per impedire a coloro che non scioperavano di entrare all’interno. Due lavoratori sono stati arrestati nei pressi della miniera di Khusaleka.

Nella giornata di mercoledì nella città di Sebokeng, un uomo si è dato fuoco per protestare contro i servizi pubblici inadeguati e spesso del tutto inesistenti. Davanti alle miniere appartenenti a Impala, la macchina di un manager è stata data alle fiamme.

Gli eventi di quest’ultima settimana evidenziando ancora una volta l’indifferenza del governo e le sue futili promesse di migliorare la qualità della vita e del lavoro. Inoltre, ieri i tavoli di trattativa tra i tre maggiori produttori di platino, Anglo American Platinum, Impala Platinum e Lonmin Plc, e il sindacato AMCU dei lavoratori sono arrivati a un punto morto. I direttori esecutivi hanno dichiarato che da una parte essi capiscono le necessità dei lavoratori, ma dall’altra devono proteggere le compagnie. Sotto il concetto di “proteggere le compagnie” non si cela altro che sfruttare i dipendenti, visto che tutto ciò che i tre direttori sono stati in grado di proporre è stato un aumento del 9% nel primo anno, 8% nel secondo e 7,5% nel terzo. Si tratta di incrementi miseri dato che lo stipendio attuale è di 335 euro, una somma che non basta nemmeno per arrivare alla fine del mese. I lavoratori hanno prontamente rifiutato quest’elemosina, essendo ben consci che c’è un certo rischio nel continuare lo sciopero (1400 lavoratori sono stati licenziati da quando è iniziato lo sciopero), ma essi hanno ben poco da perdere e tanto da guadagnare. In seguito alla tragedia della Harmony Gold, oltre alla richiesta dell’aumento dei salari, i lavoratori rivendicano la necessità che venga garantita una minima sicurezza sul posto di lavoro.

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