InfoAut
Immagine di copertina per il post

Tre palestinesi uccisi, ormai è intifada

Di Dania si racconta ancora tanto a Hebron. I palestinesi parlano di un’uccisione a sangue freddo, ripetono che non aveva alcuna intenzione ostile verso i soldati che avrebbero fatto fuoco senza pensarci due volte. Il suo caso è tra quelli presi in esame da Amnesty International che nelle settimane passate ha denunciato tante uccisioni “immotivate” di palestinesi da parte delle forze israeliane.

La vicenda di Oday e Dania Irsheid ha segnato una giornata che ha visto l’uccisione di altri due palestinesi e il ferimento di altri 70, 58 dei quali a Gaza. Omar al Hroub, 55 anni, secondo il portavoce militare, avrebbe cercato, nei pressi di Halhul (Hebron), di investire con la sua auto alcuni soldati che hanno reagito facendo fuoco.

Hebron è diventata l’epicentro dell’Intifada. Circa il 30 per cento dei circa 120 palestinesi morti dal 1 ottobre abitavano nella città cisgiordana o nei villaggi vicini. A Gaza Sami Madhi, 41 anni, è stato ucciso sul colpo da proiettili sparati dalle torrette di sorveglianza israeliane a est di al Burej, durante un corteo di protesta lungo le linee di confine. Ieri migliaia di palestinesi sono scesi in strada in varie città della Cisgiordania contro l’occupazione militare per l’anniversario della fondazione del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (sinistra marxista) e, in anticipo di due giorni sulla data effettiva, di quella del movimento islamico Hamas.

Ormai lo pensano anche i comandi militari israeliani: la nuova Intifada, la terza, pur avendo dimensioni contenute rispetto alle prime due, non è una escalation di breve durata, come si era pensato in un primo momento, ed è destinata ad andare avanti nel tempo.

Una Intifada che mette in discussione l’occupazione che il governo israeliano in carica e quelli precedenti guidati dai leader della destra Netanyahu, Olmert e Sharon, credevano di poter normalizzare. Ma che erode anche la base di consenso dell’Autorità nazionale palestinese di Mahmud Abbas (Abu Mazen). Ieri il capo dei negoziatori dell’Anp, Saeb Erekat, dal Forum Med di Roma, ha detto senza giri di parole che le politiche di occupazione di Israele hanno innescato una forte reazione popolare nei Territori, con la conseguente delegittimazione politica anche dell’attuale dirigenza dell’Anp.

Il futuro, ha previsto Erekat, sarà «cupo» se la comunità internazionale non imporrà a Netanyahu la nascita dello Stato palestinese indipendente già riconosciuto da gran parte della comunità internazionale. Se l’Anp sarà ulteriormente indebolita da Israele, avverte, «al nostro posto arriverà l’estremismo dell’Isis e il conflitto, tenuto finora su binari politici, diventerà religioso: tra uno Stato ebraico e uno Stato islamico».

Michele Giorgio Il Manifesto

 

Leggi anche:

Il FPLP si addolora per la perdita del compagno Malek Shahin

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

intifadapalestinaresistenza

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: occupata la Statale

Comunicato dei Giovani Palestinesi a seguito dell’occupazione dell’Università Statale di Milano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: l’Europa belligerante alimenta la guerra.

Proprio ieri il segretario della NATO Jens Stoltenberg è stato ospite a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni per stemperare le tensioni riguardo un improbabile coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica a fianco dell’Ucraina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: attacco di Israele, gli USA mandano un segnale forte.

In questi giorni la notizia dell’attacco a Rafah da parte di Israele nonostante Hamas avesse accettato l’accordo di tregua ha scatenato moltissime reazioni a livello globale..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genocidio israelo-statunitense a Gaza: centinaia di cadaveri in fosse comuni. Bilancio: 44.844 palestinesi uccisi o dispersi

Gaza. L’Ufficio governativo dei media di Gaza (GMO) ha confermato che l’esercito israeliano ha commesso 3.094 massacri dall’inizio dell’aggressione, causando 44.844 morti e dispersi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Fronte Popolare avverte: qualsiasi presenza non palestinese al valico di Rafah è una forza di occupazione e un obiettivo legittimo per la resistenza.

Riproduciamo il comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina datato 7 maggio 2024 in merito all’attacco di Israele a Rafah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un giornalista palestinese: i media occidentali “ipocriti e razzisti” consentono i crimini di guerra israeliani a Gaza

I media occidentali hanno perso ogni parvenza di neutralità e sono diventati “parte del problema” quando si tratta dei crimini di guerra in corso di Israele contro i Palestinesi nella Striscia di Gaza, secondo un giornalista palestinese, riferisce l’Agenzia Anadolu.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’America Latina al crocevia. Tensioni geopolitiche e la sfida dell’Unità Regionale

Il mese di aprile del 2024 ha tratto con sé una rivelazione di grande impatto: un rapporto fatto trapelare dall’ambasciata degli Stati Uniti in Bolivia, meticolosamente elaborato dal Centro di Studi Geopolitici Multidisciplinari (CEGM), getta luce sul nuovo e ambizioso piano di ricolonizzazione dell’America Latina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada Studentesca: le tende per Gaza stanno diventando un movimento globale

A quasi sette mesi dallo scoppio della guerra a Gaza, in numerose università del mondo sta montando la protesta degli studenti contro la risposta militare di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le mille balle azzurre di Israele

Un thread su Twitter di Muhammad Shehaba, che mette in fila alcune delle clamorose bugie con cui lo stato di Israele ha cercato di nascondere i suoi crimini. Per i link alle fonti cliccate sulle immagini.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La voce per la Palestina non si arresta!

Torino, presidio al commissariato San Paolo oggi pomeriggio alle ore 18 per Sara.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del coordinamento cittadino Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le proteste dei campus per Gaza dimostrano che quando i vertici universitari falliscono, sono gli studenti a guidare

Che gli studenti costruiscano mille accampamenti. Che occupino gli edifici di ogni amministrazione universitaria che si è dimostrata incapace di promuovere un luogo di libera indagine e apprendimento.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettera delle università palestinesi agli studenti e ai docenti degli accampamenti di solidarietà a Gaza nelle istituzioni accademiche statunitensi

In un momento in cui le voci degli oppressi vengono intenzionalmente messe a tacere, la vostra solidarietà funge da faro di speranza.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La parte del torto

Una riflessione che parte da alcune studentesse e studenti della Sapienza in merito alla mobilitazione per il boicottaggio degli accordi università-Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: Columbia occupata, iniziano le sospensioni, prosegue la repressione poliziesca. Centinaia di arresti

Il campus di New York è off limits anche alla stampa. E i ragazzi erigono le barricate. La Polizia entra a Columbia, centinaia di arresti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: La polizia sgombera la Sorbona, occupata dagli attivisti in solidarietà con la Palestina

Pochi giorni dopo una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese a Parigi, la polizia è entrata alla Sorbona per sgomberare gli attivisti che avevano montato delle tende all’interno degli edifici universitari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..