Turchia: Erdoğan vince ma non stravince
L’AKP del premier Erdoğan ha vinto le elezioni politiche in Turchia ottenendo poco più del 50% dei consensi. Il dato, tradotto in seggi parlamentari, ne ha garantiti 326, non raggiungendo quindi la maggioranza qualificata necessaria per realizzare cambiamenti costituzionali unilaterali.
La vittoria di Erdoğan era scontata, ma non si è trasformata nel plebiscito che alcuni prevedevano. Nelle politiche del 2007 il partito di Erdoğan aveva ad esempio ottenuto 331 seggi sui 550 a disposizione.
“I cittadini ci hanno dato il messaggio che dobbiamo costruire la nuova costituzione attraverso la ricerca di consenso e tramite la negoziazione”, ha dichiarato il premier turco a commento dell’esito elettorale.
“Cercheremo accordi con l’opposizione, con i partiti rimasti al di fuori del parlamento, con i media, le ONG, gli accademici e con tutti coloro i quali hanno qualcosa da dire”, ha affermato Erdoğan aggiungendo che l’AKP assieme ad altri dovrà scrivere “una costituzione civile, libera, che riesca ad abbracciare tutte le parti della società”.
Erdoğan non ha poi rinunciato a guardare oltre confine affermando che la Turchia aspira a divenire una voce nell’Ovest a favore del Medioriente e dei musulmani affermando che anche i bosniaci, i libanesi, i siriani e i palestinesi beneficeranno della nostra vittoria. “Credetemi, oggi ha vinto Sarajevo tanto quanto Istanbul, Beirut quanto Izmir, Damasco ha vinto quanto Ankara, Ramallah, Nablus, Jenin, la Cisgiordania, Gerusalemme tanto che Diyarbakir”.
Dei 50 milioni di turchi aventi diritto al voto l’87,1% per cento si è recato alle urne. Dietro all’AKP si è piazzato il CHP, che ha ottenuto il 26% dei consensi e 125 seggi parlamentari. Il movimento di estrema destra MHP ha ottenuto il 13% dei consensi e 53 posti in parlamento.
Anche i candidati indipendenti provenienti dal pro-curdo BDP hanno ottenuto buoni risultati nel sud-est del Paese, ottenendo il 6,65% dei consensi e 36 posti in parlamento. “Per noi è un enorme successo” ha dichiarato alla Reuters il parlamentare curdo Serafettin Elci. “Ci aspettiamo ora che dal Primo ministro arrivi un segnale forte per la soluzione del problema curdo in Turchia”.
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