USA: NUOVE PROSPETTIVE PER IL SINDACALISMO ?
Martedì centinaia di dipendenti di McDonald’s hanno scioperato in 12 città degli Stati Uniti al grido “basta molestie sessuali sul posto di lavoro”. Una piaga, secondo i manifestanti, sempre più diffusa nei ristoranti della nota catena di fast food americana. McDonald’s ha già annunciato che a partire da gennaio 2022 partiranno dei corsi di formazione anti-molestie per tutelare i dipendenti, obbligatori in tutti i 40mila ristoranti della catena. Ma per molte delle persone scese in piazza questo non è abbastanza e chiedono l’istituzione di uno specifico sindacato.
Sul fronte Amazon invece, impiegati ed ex dipendenti a New York City si sono ritrovati fuori dalla fabbrica di Staten Island per chiedere la formazione di un sindacato. Gli organizzatori hanno raccolto più di duemila firme, uno step fondamentale per costruire la rete sindacale più forte del Paese nello stabilimento. Nello stabilimento ci sono circa settemila dipendenti. In aprile, in Alabama, i lavoratori hanno rifiutato la proposta di formare un sindacato interno. Un’inchiesta del 2019 sul Manifesto racconta della rinuncia di Amazon a costituire il suo “quartiere generale” a New York. In questo senso hanno influito almeno tre fattori: l’affermazione politica dei movimenti anti-gentrificazione nel Queens e delle reti di organizzazione politica comunitaria vicine all’ala sinistra del partito democratico che ha scosso l’establishment democratico (il sindaco di New York Bill De Blasio e il governatore dello Stato Andrew Cuomo) favorevole all’accordo; l’opposizione al modello di organizzazione del lavoro di Amazon; il frutto anticipato della crisi del mercato immobiliare che sta avanzando negli Stati Uniti.
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