Manifesto per Mijael Carbone Queipul e tutti i prigionieri politici
Israele spadroneggia da tempo nei cieli di Libano e Siria senza nessuna reazione difensiva. Lo scorso giugno, l’aeroporto di Damasco era stato messo fuori uso per diversi giorni a causa dei missili di Tel Aviv.
Mentre il conflitto in Ucraina non accenna a fermarsi, si riaccendono sotteranei altri conflitti nei “punti caldi” del globo. Non solo la pace sembra lontana, ma i rischi di un’escalation generalizzata, in particolare alle porte dell’Europa, aumentano.
I pannelli luminosi che riportano la denuncia di Amnesty e la condanna dell’Apartheid israeliano devono spegnersi a Torino e mai accendersi a Milano.
Alea iacta est. Il dado è tratto. Le nuove bombe nucleari USA a caduta libera saranno dislocate in Europa entro la fine del 2022 con tre mesi di anticipo sul cronogramma fissato da Washington con i partner NATO.
Al via dentro la Knesset, il Parlamento di Tel Aviv, il dibattito che porterà alla nascita del governo israeliano più a destra di sempre, fondato sull’accordo tra il Likud di Netanyahu (di nuovo premier), l’ultradestra religiosa e di quella, ancora più a destra, di Potere Ebraico e Sionismo Religioso, espressione politica dei coloni più oltranzisti.
Disincantati dal modello politico fallito dell’Autorità Palestinese e sempre più impressionati dalla resistenza armata a Gaza, una ribellione armata in Cisgiordania è semplicemente una questione di tempo.
“La mobilitazione sociale in Perù è contro il potere economico che ha occupato lo stato. Per questo chiediamo la chiusura del congresso e l’inizio di un Governo Provvisorio delle organizzazioni popolari oggi in lotta di resistenza contro il neofascismo”.
Il silenzio internazionale si fa scudo del presunto ruolo di mediatore di questo paese nella guerra tra Russia e Ucraina. Nel frattempo, la Turchia viola i trattati, usa armi illegali e colpisce con i droni.
Dal 12 dicembre l’unica strada che collega Artsakh e Armenia è stata occupata dagli azeri, che – nonostante la presenza di truppe russe a controllo del corridoio – impediscono il transito dei beni di prima necessità: cibo, riscaldamento e anche farmaci.