Anche i parchi devono produrre reddito?
Il parco del Meisino a Torino, preziosa area naturalistica in città, ora a rischio speculazione in nome dei fondi del PNRR, futuro debito per la nostra città.
Neanche i parchi vengono risparmiati dalla speculazione: devono rendere, creare “valore”, e così, a conclusione della seconda conferenza dei servizi, si consegna allo sfruttamento e conseguente possibile privatizzazione, il Parco del Meisino, in gran parte ZPS (Zona a Protezione Speciale) facente parte di Rete Natura 2000 (rete ecologica diffusa sul territorio UE per la conservazione della biodiversità, per il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati a livello comunitario), oasi naturalistica, che si vorrebbe completamente stravolgere, compromettere grazie al progetto di una cittadella dello sport finanziato con 11,5 milioni di euro, fondi PNRR, altro ingente prestito e futuro debito per la città, strenuamente voluto dall’Assessore allo Sport e dall’attuale sindaco di Torino: progetto che comporterà inoltre, anche l’abbattimento di numerosi alberi oltre a quelli già abbattuti nel 2023 grazie ai fondi REACT per il piano di “Deforestazione Urbana”.
Il nostro Sindaco, quindi, pare aver dimenticato ogni impegno a proteggere e tutelare la salute e il benessere dei propri cittadini, imponendo un progetto assolutamente non necessario (se non a livello “pubblicitario”), non desiderato e addirittura inutile, dannoso (per animali e vegetali, che la natura ha sapientemente reintrodotto nell’area durante anni di “salvifico” abbandono, e per la salute e il benessere della popolazione) e costoso. Un progetto che è stato svelato solo in minima parte e “a cose ormai fatte”, nascondendo alla collettività le intenzioni dell’Amministrazione e, di fatto, impedendo ai legittimi proprietari di quel bene comune (i cittadini) di confrontarlo con le proprie aspettative.
Nessun coinvolgimento della cittadinanza su quella che si sta rivelando una strisciante privatizzazione, di cui, si vocifera, esista già un regolamento per la fruizione delle strutture sportive e del parco, ma che ad oggi i cittadini non hanno potuto visionare (dopo aver potuto accedere solo da pochi giorni, e dopo reiterate richieste sempre rimaste senza riscontro, al progetto definitivo
dell’area, evidentemente fuori tempo massimo per poter inoltrare le debite osservazioni).
Per la realizzazione della cittadella dello sport si prevedono inoltre 2 o forse 3 anni di cantierizzazione (anche sui tempi di realizzazione non vi è informazione certa) che priveranno la cittadinanza della fruizione del parco ma soprattutto sfratteranno, presumibilmente, l’avifauna, che dovrebbe invece essere protetta e preservata secondo le norme dettate da Rete Natura 2000, tra cui oltre 215 specie di uccelli, costretti probabilmente a migrare altrove, perché verrà loro sottratto
quell’habitat che proprio l’Unione Europea ha istituito a sua protezione e che ora per mezzo di un bando della stessa Comunità Europea verrà irrimediabilmente compromesso.
Queste sono solo alcune delle contraddizioni della pioggia di denaro, golosi finanziamenti piovuti con i fondi PNRR, PON METRO, REACT-UE, ecc. che, utilizzati impropriamente, stanno contribuendo a depauperare, vandalizzare il patrimonio verde della città, con progetti dannosi per l’ambiente, per la collettività e per le casse comunali.
Comunicato Stampa del 18 marzo 2024
Del Comitato Salviamo il Meisino
Mail: salviamoilmesino@gmail.com
Di seguito una galleria fotografica ripresa dalla pagina facebook di Salviamo il Meisino che restituisce la ricchezza naturalistica di questa porzione di territorio da salvaguardare.
Gli scatti sono di Guido Carone
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