InfoAut
Immagine di copertina per il post

Contro il vostro progresso la nostra rabbia!

Pubblichiamo di seguito l’appello degli studentə dei collettivi autonomi romani per la mobilitazione che si terrà a Roma venerdì 11 ottobre.

Un contributo di roma_scuoleinlotta ripubblicato da notav.info

In un mondo anestetizzato dal vostro progresso, che comporta crisi, armi e devastazione ambientale, noi studentə dei collettivi autonomi romani scendiamo in piazza contro le grandi opere devastatrici, portate avanti dallo stato, servo dell’elite borghese che vuole fare dei territori italiani il proprio giardino, utile a dirigere missili e ad alimentare la velocità del trasporto delle merci, e finanziato con i soldi dellə cittadinə, per gonfiarsi le tasche.

La devastazione inizia dalla Val di Susa, dove da più di 30 anni lo stato italiano, quello francese e l’unione europea sta portando avanti la costruzione della nuova linea ad alta velocita Torino-Lione(TAV).

Il progetto della TAV consiste nel costruire una nuova linea ferroviaria, che permetta il passaggio dei treni ad alta velocità che colleghi Torino e Lione, e che passi per i territori della Val Susa.

La TAV, oltre ad avere un costo stimato di oltre 20 miliardi di euro è un vero e proprio mostro pronto a scagliarsi contro i territori della Val Susa, infatti la costruzione della TAV causerebbe una tale quantità di CO2 emessa che ci si rientrerebbe in oltre 40 anni. Inoltre all’interno delle montagne della Val Susa è presente una grande quantità di Amianto, tossico per le persone chiamate a scavare il tunnel di base; la costruzione e l’ampliamento dei cantieri della TAV sta facendo riempire l’acqua delle montagne della Valle, che viene bevuta dallə cittadinə di tutto il Piemonte, di PFAS, ovvero sostanze resistenti ai maggiori processi naturali di degradazione grazie alla presenza di legami molto forti tra atomi di fluoro e carbonio e che causano effetti negativi per la salute dell’essere umano e per l’ambiente, tra i 10 e i 96 nanogrammi per litro, quando il limite di legge in Italia è di 100 ng/L e in altri paese, come la Danimarca, è addirittura di 2 ng/L.

La sfrenata voglia da parte delle istituzioni di costruire l’opera ha comportato in passato numerosi espropri di territori ai danni dellə abitantə della Valle, inoltre ha causato la militarizzazione dell’intera Val Susa, trasformando gli spazi adiacenti ai cantieri in zona rossa sotto il controllo constante di militari e poliziotti.Negli ultimi giorni stiamo assistendo all’esproprio del presidio NO TAV di San Giuliano di Susa, un terreno acquistato collettivamente da oltre mille compagnə del movimento NO TAV nel 2012, situato dove vogliono stanziare un cantiere della grandezza di oltre 80 campi da calcio per costruire la nuova stazione. La costruzione di questo enorme cantiere causerebbe un ulteriore danno alla purezza e alla potabilità dell’acqua della Val Susa, l’esproprio di diverse abitazioni per molti mesi, lo stop al treno da Bussoleno a Susa e della statale: un’intera valle bloccata per diventare il corridoio di passaggio da cementificare e da rendere fonte di facili profitti.

Scendendo più a sud, arrivando in toscana, in località Coltano troviamo un altro mostro devastatore: la base militare di Coltano, destinata ad ospitare il reggimento paracadutisti Tuscania, che sorgerà in un parco occupandone, secondo il nuovo progetto,oltre 140 ettari (prima dovevano essere 73). Questa grande opera militare, che si è deciso costruire nel 2022 senza confrontarsi in alcun modo con le comunità locali, avrà un costo di oltre 520mln di euro, tutti soldi sottratti alle politiche sociali, alla scuola, alla sanità. Quello della base militare di Coltano è un progetto inutile, che porta avanti il processo di militarizzazione dell’Italia avviato dalla NATO, che deturpa i nostri territori con la cementificazione e sfrutta la posizione strategica dell’Italia all’interno del Mar Mediterraneo per inviare o dirigere missili, come accade in Sicilia con il MUOS.

Basta spendere soldi per finanziare le campagne belliche, che ci preparano ad un futuro di guerra, della quale si iniziano a percepire gli odori, tra chi come la Macron vuole spedire delle truppe europee a combattere in Ucraina, chi come il Ministro Salvini vuole reintrodurre la leva obbligatoria, e chi come Netanyahu vuole portare avanti a tutti i costi il proprio piano coloniale.

Un altra grande e spaventosa opera inutile sorge tra la Sicilia e la Calabria ed è quella del Ponte sullo Stretto di Messina, opera che costa oltre 14 miliardi di soldi pubblici, che devasterebbe l’ecosistema del ponte sullo stretto e sarebbe unicamente un aiuto alle mafie e al compimento del processo di militarizzazione della Sicilia; infatti il ponte , non solo servirebbe per lo spostamento dellə civilə, ma soprattutto per il transito di merci ad alta velocità e di materiali militari, completando i collegamenti ferroviari con Kiev, passando per la nuova linea che vogliono costruire al Brennero o per la suddetta Val Susa.

Inoltre il ponte sullo stretto causerebbe anche la totale espropriazione delle risorse dei territori siciliani, vittime della malagestione amministrativa, della totale assenza dell’istituzione statale che non ha mai avuto, ed oggi più che mai non ha, alcun interesse a migliorare le condizioni di vita dellə sicilianə, ma è volto unicamente allo sfruttamento dei loro territori. In una regione, quella della Sicilia, dove per spostarsi da un capo all’altro dell’isola ci possono volere oltre 10 ore, dove quest’estate è mancata l’acqua nelle abitazioni, dove i laghi si stanno prosciugando, dove mancano ferrovie, autostrade e soprattutto manutenzione, regione che sarà la prima tra le vittime dell’autonomia differenziata, legge che aumenterà ancora e notevolmente le disuguaglianze tra una regione e l’altra, invece di investire per migliorare le condizioni di vita dellə abitantə, si investe per unirla alla penisola con un pezzo di cemento, costoso e dannoso.

Nonostante sia chiaro che non si possa più andare avanti cosi, come è chiara la volontà dellə cittadinə di opporsi a queste opere devastatrici, il governo non vuole saperne di farsi consigliare dal dissenso sociale, anzi sta per approvare una legge liberticida che proibisce persino di esprimere il proprio dissenso pubblicamente nei confronti delle grandi opere inutili: un vero e proprio terrorismo della parola. Il DDL 1660, infatti tra le sue mille sfaccettature, tutte volte ad innescare un ingranaggio repressivo capace di sopprimere i movimenti sociali, ha quella legata alle proteste contro le grandi opere, le quali creano problemi agli interessi di pochi privati che desiderano lucrare sulle spalle dellə italianə e a loro spese. Se il decreto sarà approvato al senato ci sarà un inasprimento delle pene per chi dissente e in particolare un aggravante per chi si oppone alla costruzione delle grandi opere, inoltre ci saranno pene fino a due anni se si blocca una strada o un treno durante una manifestazione, rendendo così reato quello che fino ad ora è un illecito amministrativo e criminalizzando il legittimo dissenso nei confronti delle opere di militarizzazione e cementificazione.

Questa non è la nostra idea di progresso, non c’è progresso nella devastazione ambientale, non c’è progresso se si continuano a prendere decisioni secondo gli interessi di un elite che vuole far lievitare i propri guadagni. Non c’è progresso nell’ ostinarsi a procedere in questa direzione, quella che porta a credere che sia possibile opporsi alla crisi climatica continuando a vivere all’interno di una società consumistica, nella quale i prodotti commercializzati e venduti in Europa vengono fabbricati nei paesi asiatici, sfruttando lə lavoratorə, e poi trasportati fino a qui, inquinando sempre di più. Non c’è opposizione alla crisi climatica senza l’intenzione di ridurre il consumo e e di rinunciare a sostenere le lobby degli allevamenti intensivi.

C’è progresso quando in una società c’è la volontà di creare della sicurezza sociale, di mettere di fronte agli interessi dei privati gli interessi della collettività; c’è progresso quando si smette di inviare armi impiegate in un genocidio, quando si lavora sulla tutela delle minoranze e soprattutto ci sarà progresso quando si arriverà a capire che non possiamo andare avanti così.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

coordinamento collettivi autonomi romanimovimento notavNO BASEno muosno ponteno tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nuova protesta dei trattori. Il mondo rurale e le politiche agricole tornano nel dibattito pubblico

Torna, dopo esattamente un anno dal suo inizio, la protesta dei trattori. A partire da questa settimana, in diverse Regioni italiane, gli agricoltori e i loro mezzi agricoli sono scesi in strada per ribadire che dopo un anno – dicono – “nulla è cambiato”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti

Archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti della città, da Extinction Rebellion ai partecipanti al Climate Social Camp. La PM rigetta le accuse di imbrattamento, violenza privata, detenzione abusiva di armi, occupazione e manifestazione non preavvisata, decretando che i reati non sussistono. “Mentre si celebrano indisturbati i raduni neofascisti in tutto il paese, il governo e le questure d’Italia cercano di fermare chi chiede giustizia climatica e sociale”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio di San Giuliano: conferenza stampa del Movimento No Tav dell’8 gennaio

Ieri mattina, Nicoletta Dosio è stata nuovamente convocata da Telt per concludere la presa di possesso del terreno del presidio di San Giuliano ereditato dopo la scomparsa di Silvano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non è stato un boom ma si sente il crack: l’energia ai tempi di Milei

La rinuncia di Eduardo Rodríguez Chirillo a capo del Ministero per l’Energia [nell’ottobre scorso] ha lasciato innescato un detonatore fatto di massicci aumenti delle tariffe, profitti straordinari per una manciata di imprese e incertezza sulla fornitura di elettricità durante l’estate. di Felipe Gutiérrez Ríos (OPSur-Revista Crisis), da ECOR Network In questo articolo gli alti e […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Fissione, fusione, scorie nucleari e i limiti fisici/1

Energia nucleare: che cos’è di Angelo Tartaglia, da ECOR Network L’energia associata ad un dato sistema fisico dipende dall’intensità delle forze attraverso cui interagiscono le diverse componenti del sistema. Ragionando in termini di interazioni fondamentali le forze in questione si riducono a quattro: la forza di gravita, la “forza debole”, la forza elettromagnetica, la “forza […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Uragano a Mayotte: un’isola devastata e le miserie della politica coloniale francese

A Mayotte, Dominio d’Oltremare (DOM) francese nell’Oceano Indiano, si contano già diverse decine di migliaia di morti, dopo il passaggio del devastante ciclone Chido.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Quattro mega-bacini, tra cui quello di Sainte-Soline, sono stati dichiarati illegali dalla giustizia: è tempo di festeggiare in Francia

Il 18 dicembre il tribunale di Bordeaux ha dichiarato illegali quattro bacini, tra cui quello di Sainte-Soline.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Buon 8 dicembre No Tav! (Video)

Riceviamo e pubblichiamo. da notav.info Contro ogni devastazione, contro politiche corrotte e incapaci di guardare ai bisogni delle persone e dell’ambiente, a fianco dei popoli in lotta e per chi si trova privato della libertà per aver difeso la sua valle! Avanti No Tav!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio inizia a scontare ai domiciliari

Arriva la notizia che Giorgio ha iniziato a scontare una pena definitiva ai domiciliari, questo avviene nel quadro di una continua persecuzione nei confronti dei No Tav. da notav.info Si tratta di un cumulo di definitivi: il maxi processo per le giornate di lotta del 27 giugno e del 3 luglio 2011, per il quale […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Acqua di montagna: la salute ci guadagna? 

Con questo articolo dal titolo amaro desideriamo dare spazio al sit in organizzato a Bussoleno dal Comitato L’Acqua SiCura di venerdì 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Culture

A.C.A.B.: la Val Susa secondo Netflix vs la realtà che viviamo

In Val Susa abbiamo avuto modo di vedere A.C.A.B., la serie prodotta dalla multinazionale americana Netflix e uscita ieri. da notav.info Eravamo curiosi di osservare come una fiction di tale portata avrebbe trattato la nostra terra e la nostra lotta. Quello che abbiamo visto non ci ha colpiti: la Val Susa, in questo caso, è […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il Governo e Telt chiedono un totale di oltre 7 milioni di euro al Movimento No Tav, ai compagni e alle compagne del centro sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda

Ieri mattina il processo che vede coinvolte 28 persone di cui 16 con l’accusa di associazione a delinquere ha visto andare in scena la richiesta dei risarcimenti dei “danni” per le manifestazioni prese in oggetto dall’inchiesta, perlopiù svolte in Val di Susa. da Associazione a Resistere Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Interno e Ministero […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2024, marcia popolare No Tav: una data di cui non smetteremo mai di raccontare

Nel pomeriggio di ieri, più di 5000 No Tav si sono riversati per le strade di Susa per la tradizionale manifestazione popolare in occasione dell’ 8 dicembre.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Incontro con i No Ponte, il Movimento No Tav e Confluenza

Domenica 1 dicembre alle ore 15 si terrà un incontro al salone polivalente di San Didero per aggiornamenti sulle rispettive lotte sui territori e per confrontarsi sulla necessità di fare rete. Riprendiamo quindi l’indizione di questo momento pubblicata sul portale di informazione del Movimento No Tav notav.info