Montorio al Vomano (TE): il Gran Sasso dice no all’autodromo!
Un corteo popolare e comunicativo, che sfidando il clima di intimidazione creato dalle istituzioni (con una presenza di forze dell’ordine di gratuita muscolarità) e da alcuni media locali ha attraversato le vie del paese – vedendo l’accorrere di simpatizzanti e curiosi e l’esposizione di torce e striscioni, per concludersi in centro con gli interventi dei promotori ed una serata musicale.
Presenti anche Silvia Ferrantes, la mamma di Chieti colpita da un’ingiunzione di 16 milioni di euro di danni dalla Terna per la sua opposizione all’elettrodotto Villanova-Gissi, il comitato aquilano 3e32 ed alcune delegazioni di realtà di lotta territoriale dalle vicine regioni.
Mentre i partecipanti tornano alle proprie attività e fervono i preparativi per i prossimi appuntamenti lasciamo la parola al comunicato del Movimento No Autodromo (pubblicato domenica scorsa):
ED E’ SOLO L’INIZIO
Ieri c’è stato a Montorio il corteo contro l’autodromo del Gran Sasso. Il nostro corteo. Nostro, del Movimento, perchè questo corteo solo da noi è stato organizzato, difeso e portato avanti. Ma poi è diventato nostro, di tutti quegli uomini e quelle donne, i bambini e gli anziani, che hanno partecipato. Nostro, di tutti quelli che c’erano. Nonostante il clima da guerra che si respirava in paese con decine di uomini di forze dell’ordine, unità cinofile, blindati, unità mobili. E ciò non ha contribuito certo alla partecipazione del corteo. Visto anche il clima di tensione creato ad hoc nei giorni precedenti. Qualcuno va dicendo (ed è l’unica cosa che possono dirci!) che eravamo solo 200. Eravamo un po’ di più, ma poco importa. Eravamo all’inizio della nostra battaglia. Parliamo al passato, perchè ieri è già una pietra miliare del nostro percorso: noi facciamo quel che diciamo! Al di là delle malelingue e degli sciacalli.
Per questo, ieri, in centinaia abbiamo sfilato per le vie di Montorio. Abbiamo parlato dell’Autodromo, dell’effetto devastante, delle speculazioni, delle complicità istituzionali, della sostanziale ingiustizia che quest’opera rappresenta. Abbiamo messo musica, organizzato un concerto in piazza, distribuito panini, volantini, informazioni. Abbiamo colorato le vie della cittadina, fatta rivivere, ci siamo presi i ringraziamenti di chi non ha abboccato alla paura di rimanere chiusi ed ha fatto incassi che manco a San Rocco. Abbiamo rimarcato le responsabilità. Durante il percorso son stati esposti gli striscioni: “LE VOSTRE SPECULAZIONI PRODUCONO DEVASTAZIONI”, davanti a chi è soggetto promotore della devastazione, chiamata Autodromo. “POLITICANTI BURATTINI, VENDUTI PER QUATTRO QUATTRINI”, davanti al Comune che ha complicità istituzionali in quest’opera e che vorrà compiere espropri per conto di un privato, dichiarando l’opera di pubblica utilità. “IL CLERO SVENDE LA VITA DELLE PERSONE”, per l’inganno con cui il Clero ha venduto la terra alla società Autodromo, togliendola a chi la lavorava.
Abbiamo abbracciato ed ascoltato chi in varie parti d’Abruzzo e d’Italia porta avanti lotte in difesa del proprio territorio e della propria vita. Abbiamo abbracciato ed ascoltato chi, da oggi, sa di non essere più solo a difendere la propria vita.
E questo, per dire semplicemente, che eravamo solo all’inizio…
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