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No rigassificatore: oltre 2000 ai funerali del mare a Livorno

Che ci sarebbero state molte persone era nell’aria. Anche perchè la questione rigassificatore è quella che negli ultimi 10 anni ha portato più gente in piazza nella città di Livorno. 3000 persone nel 2007, quando iniziarono i lavori a terra, arrivarono a Stagno mentre nel 2010 altre 1500 parteciparono ad un corteo nel centro della città. Questa volta, purtroppo, invece che la protesta e i tentativi di fermare il progetto, è scesa in piazza l’indignazione e la tristezza sotto forma di “funerale del mare”. Un funerale a cui hanno partecipato, quasi tutte vestite di nero come chiesto dal comitato, oltre 2000 persone con striscioni, bandiere, tamburi, corone e una bara.

Partito da piazza Mazzini, il corteo si è fermato dopo pochi metri a depositare una corona di fronte alla sede di OLT, proprietari del rigassificatore, dopo aver fissato sulla porta uno striscione con scritto “Le nostre vite valgono più dei vostri profitti”. Poi la seconda fermata al monumento dei 4 Mori dove la bara è stata simbolicamente portata di fronte ai pescherecci. Infatti, il rigassificatore sarà causa di una vasta interdizione alla pesca per motivi di sicurezza per un raggio di 8 miglia, molto di più di quanto gli stessi pescatori si aspettassero e che rende veramente immensa la porzione di mare fra Viareggio e Livorno in cui nessuno può sostare e quindi nemmeno pescare.

Poi il corteo dopo aver svoltato in via San Giovanni ha continuato con i megafoni dentro Effetto Venezia dove il serpentone ha sfilato fra due ali di curiosi turisti e attenti cittadini. Infine l’arrivo alla scalinata del Comune dove i manifestanti hanno definitivamente posato bara e corona ed hanno improvvisato un comizio in una piazza gremita utilizzando l’impianto predisposto per lo spettacolo del comico Marmugi che sarebbe iniziato un’ora dopo. Dopo più di mezz’ora di interventi che hanno toccato i temi della sicurezza, dell’impatto ambientale, dei costi economici e delle non ricadute lavorative, la manifestazione è terminata, non senza aver rivolto un caloroso applauso e un boato alle popolazioni della Val di Susa in lotta.

Insomma, un grosso successo sia di partecipazione che di contenuti, che, nonostante la presenza del rigassificatore sia ormai effettiva, ha avuto una sua importanza. Intanto a dimostrare a chi governa Livorno che questa città non è del tutto assuefatta e addormentata e che la prossima volta sarà più celere e attenta a contrapporsi agli interessi delle lobby delle nocività e dai vari comitati di affari che siedono in consiglio comunale. Probabilmente questa momentanea sconfitta sul fronte rigassificatore servirà per capire l’importanza della partecipazione e la necessità di strategie forti di maggior impegno e determinazione.

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Tratto da senzasoste.it

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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