
Tav Genova: un progetto per educare i bambini

Hanno provato a portare la Tav sui banchi di scuola. Ci hanno  provato, ma non ci sono riusciti. Per via, in primis, dell’opposizione  delle mamme.
 Il tentativo porta la firma del consorzio Co.Civ, general contractor del Terzo Valico Alta Velocità Genova-Alessandria.
 Tutto è cominciato a novembre, quando la madre di un alunno della scuola  elementare di Campomarone, comune dell’entroterra genovese, ha trovato  per caso l’abstract di un progetto aggiornato al 18 settembre dal nome  “Destinazione Europa”.
 UN PROGETTO PER CREARE CONSENSO. Nella descrizione si  leggeva: «Destinazione Europa è un progetto educational per le scuole  primarie delle province di Alessandria, Asti, Genova, Imperia, La Spezia  e Savona, finalizzato a costruire consenso e conversazioni positive  attorno alle grandi opere come strumenti utili per la crescita e lo  sviluppo del “sistema Paese”».
 Il progetto si concentrava in particolare sul Terzo Valico ed era  destinato a coinvolgere 200 scuole elementari tra Liguria e Piemonte.
 «UN’INIZIATIVA SCORRETTA». Così i genitori hanno fatto  partire una raccolta firme. Ad attivarsi, due istituti su tutti: quello  di Campomarone e quello di Pontedecimo.
 Sara Marchese, una delle madri del consiglio d’istituto di Pontedecimo, ha raccontato a Lettera43.it:  «Io ho un figlio che frequenta le elementari. Trovo questa iniziativa a  dir poco scorretta: sembra quasi che l’intenzione sia quella di fare un  lavaggio del cervello ai nostri figli in vista di futuri dissensi verso  l’opera».
 E ancora: «Parliamo di bambini delle elementari, che non hanno gli  strumenti critici per interpretare ciò che viene detto loro. Per questo  abbiamo redatto una raccolta firme nel nostro istituto a cui hanno  aderito 80 tra genitori e insegnanti. Parallelamente la stessa cosa è  avvenuta nella scuola di Campomarone».
 PARERE NEGATIVO ANCHE DAI PRO-TAV. Sara ha precisato  che la raccolta firme non è contro l’opera in sé, sebbene lei non ne  condivida la realizzazione: «Tant’è che tra le firme si trovano anche  quelle di genitori apertamente pro-Tav».
 Anche tra i dirigenti di istituto ci sono delle perplessità, sebbene  questi ultimi non l’abbiano messo nero su bianco. Ora le firme sono  depositate presso gli uffici regionali e al Provveditorato.
Terzo Valico, limite di spesa di 6,2 miliardi di euro
L’Alta Velocità del Terzo Valico collegherebbe Genova e il suo porto  con Tortona da un lato e con Novi Ligure dall’altro (entrambe in  provincia di Alessandria) andandosi a incrociare con le ferrovie del  Nord Italia e inserendosi in quello che viene definito come Corridoio  Europeo Reno-Alpi, cioè sull’asse Genova-Rotterdam.
 Secondo le informazioni pubblicate sul sito dell’opera i lavori di  realizzazione sarebbero dovuti partire nel 2012 per finire nel 2020.  L’infrastruttura, composta da sei lotti costruttivi, ha un limite di  spesa fissato dal Cipe in 6,2 miliardi di euro.
 RAPPORTO NEGATIVO COSTI-BENEFICI. Nella realtà dei  fatti i cantieri sono stati aperti nel 2013, dopo diversi problemi con  gli espropri, per non contare che è già dal 1991 che questa linea è in  discussione.
 Con un rapporto costi-benefici negativo (il docente di Economia dei  Trasporti Marco Ponti parla di 4,24 miliardi) e senza nessuna garanzia  di miglioramento degli investimenti sulla tratta a fronte della spesa da  sostenere (non esiste infatti un’analisi costi-benefici presentata dai  costruttori) la linea, per le ragioni appena descritte, per il suo  impatto ambientale e con l’ombra delle infiltrazioni criminali (vedasi  il rapporto «Ecco a chi porta lavoro il Terzo Valico»), è duramente  contestata dal movimento NoTav locale e numerose sono state le  manifestazioni di protesta e gli scontri con le forze dell’ordine per  impedirne la continuazione.
Il consorzio: ” volevamo solo verificare l’interesse delle istituzioni”
Dopo il polverone creato dalla reazione dei genitori e  un’interrogazione comunale presentata da Davide Ghiglione, capogruppo  FdS nel consiglio di Valpolcevera, la risposta di Co.Civ è stata  affidata a una rettifica pubblicata sui giornali locali e firmata dal  direttore Angelo Pelliccia.
 Nella nota il consorzio spiega che l’abstract del progetto serviva solo  per «verificare l’interesse delle istituzioni a un’eventuale attività  didattica sulle grandi opere» e che «a oggi non ha presentato alcun  progetto agli uffici competenti».
 «VOLEVANO INDOTTRINARE I NOSTRI FIGLI». «Volevano fare  proseliti a favore di cementificazione e devastazione tra le giovani  generazioni», è la risposta del Comitato No Tav Terzo Valico Pontedecimo  e San Quirico. «Vorremo fare anche una riflessione sulla logica  privatistica che muove da questa iniziativa in cui uno sponsor paga e  può fare quello che vuole dentro la scuola. Ma fortunatamente non è  così, c’è ancora chi s’indigna ed è pronto a far valere le ragioni della  scuola pubblica in cui i nostri figli e le nostre figlie non devono  essere indottrinati come all’epoca del ventennio fascista».
 Soddisfatta Sara Marchese: «Co.Civ ha tirato i remi in barca dopo aver  visto l’opposizione dei genitori e degli insegnanti», ha concluso. «Tra  tutte le persone con cui ho parlato non ho trovato nessuno a supporto di  questa idea».
Maurizio Bongioanni – lettera43
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