In Liguria, e più precisamente a Vado Ligure, è in corso un interessante caso di democrazia dal basso.
Dura contestazione a Savona nei confronti di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e commissario straordinario per il rigassificatore di Vado Ligure.
Si è concluso il Climate Venice Camp, con l’assemblea pubblica di ieri mattina centrata anche sulle prossime Olimpiadi 2026 a Milano – Cortina.
La scorsa settimana la tensione si è accesa tra continue minacce e movimenti di estranei armati. Dietro c’è l’interesse di una società tedesca che emette “obbligazioni verdi”. Il governo provinciale ha inviato la polizia per evitare ulteriori incidenti, ma gli agricoltori sostengono che la situazione è “molto pericolosa”.
A L’Aia, nei Paesi Bassi, 10.000 persone si sono riunite per bloccare un’autostrada che conduce alla città.
Migliaia di persone si sono radunate sulle spiagge tra Albissola e Spotorno per dire no all’arrivo della Golar Tundra che nel 2026 dovrebbe essere trasferita da Piombino a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni.
Cosa ci racconta la bellezza di un luogo? Come proteggere e conservare il patrimonio naturale, culturale e storico di una delle aree più intensamente toccate dal turismo?
Bill Gates sta ricevendo un’elemosina dal governo degli Stati Uniti (cioè dai contribuenti americani) per il suo sogno nucleare, nonostante sia un miliardario.
Mentre si innesca la battaglia contro l’ennesimo mostro di cemento, un invito alla discussione.
All’Emilia-Romagna non sono bastati gli argini dei fiumi spazzati via dall’alluvione. La Giunta Bonaccini ha voluto con le sue mani abbattere altri argini, gli unici rimasti a frapporsi tra le ragioni della natura e del suolo e gli artigli del cemento: quelli cioè della Valutazione ambientale strategica (Vas).