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Vado Ligure: in 16mila a protestare contro il rigassificatore

Migliaia di persone si sono radunate sulle spiagge tra Albissola e Spotorno per dire no all’arrivo della Golar Tundra che nel 2026 dovrebbe essere trasferita da Piombino a 4 km dalla costa di Vado e a 2,9 da quella di Savona, per 17 anni.

I manifestanti hanno protestato con cartelli e striscioni: timori per il turismo (“colonne di navi che trasportano gas liquido”) per l’ambiente (“tonnellate di ipoclorito di sodio danneggiano l’ecosistema del nostro mare, compreso il Santuario dei cetacei”) per la sicurezza (“la nave Tundra non è adatta a stare in mare aperto, soprattutto in quello Ligure”). Alle preoccupazioni si somma la critica politica degli amministratori locali che evidenziano l’ennesimo progetto calato dall’alto, senza il coinvolgimento dei territori. Il presidente della Regione Giovanni Toti, che è anche commissario per l’opera, ha sempre replicato affermando che gli incontri sono in corso, che ci sarà la Valutazione d’impatto ambientale e che il territorio avrà infrastrutture a compensazione.

Particolare scalpore hanno provocato in questo senso le minacce di provvedimenti che Toti ha rivolto contro una legittima delibera del consiglio d’Istituto una scuola di Quiliano, comune nel quale (stando all’attuale progetto) ricadrebbero gli impianti dell’infrastruttura necessaria all’impianto di lavorazione dell’energia fossile.

Al riguardo scrive Per il Clima, Fuori dal Fossile:

[…]Condividiamo in pieno le motivazioni della scuola e ci uniamo nella denuncia di una classe politica che straparla di transizione ecologica, ma continua ad investire nelle energie fossili. Il metano è un gas che ha un effetto climalterante 80 volte superiore a quello della CO2. I rischi di incidente di un impianto di rigassificazione sono rilevanti, tanto che queste opere dovrebbero rispettare i parametri di sicurezza della Legge Seveso. Il gas liquefatto viene estratto con la tecnica distruttiva del fracking, il suo trasporto comporta un enorme dispendio energetico e in tutto il processo si hanno continue dispersioni di metano in atmosfera, risultando quindi una delle fonti energetiche più inquinanti. Infine, il consumo di metano sta già diminuendo in tutta Europa, ma invece di favorire il passaggio alle energie rinnovabili la nostra classe politica si butta nel piatto delle grandi commesse per le infrastrutture del fossile, scavalcando le normali procedure di autorizzazione in nome di un presunto interesse nazionale.

Il presidente Toti pretende, però, che tutto questo non sia spiegato alle nuove generazioni e in stile orwelliano dichiara di voler ripristinare la “vera educazione civica”. Per questo, ricordando che la libertà d’insegnamento è ancora garantita dall’articolo 33 della Costituzione, vogliamo anche denunciare il clima oscurantista che sta crescendo nei confronti delle scuole che sono chiamate dai politici di turno ad obbedire e tacere.[…]

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