Il progetto della nuova linea dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria in particolare nella tratta Battipaglia-Romagnano-Praja a Mare è l’emblema delle grandi opere inutili e dannose sul piatto in questa fase.
Ancora oggi le piantagioni industriali di alberi di specie spesso esotiche, inclusi alberi geneticamente modificati, sono considerate “foreste” dalla FAO, la principale agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di foreste.
Ed ecco che la militarizzazione della Val di Susa, da sempre negata dagli organi governativi, viene rivelata, in tutta la sua drammaticità.
Un ultimo saluto a Fulvio attraverso le dolci e affettuose parole di Nicoletta Dosio.
Nonostante lo sgombero e la distruzione del villaggio, però, le azioni per la giustizia climatica non si sono fermate. Due giorni dopo la grande manifestazione del fine settimana, tutte le organizzazioni che lottano per il clima in Germania, dai Fridays for Future a Ende Gelände, da Ultima Generazione a Extinction Rebellion, da Alle Dörfer Bleiben alla Interventionistische Linke, hanno dato vita a una giornata di blocchi e azioni dietro lo slogan “Lutzerath non si sgombera”.
Nelle scorse settimane la notizia che negli Usa fosse stata scoperta la fusione nucleare controllata ha fatto il giro del mondo, individuando nella narrazione americanocentrica e pro nucleare i paradigmi dell’attualità.
Gli attivisti ambientali stanno ancora occupando un villaggio destinato alla distruzione di una miniera nella Germania occidentale, anche se la polizia ha lanciato l’operazione di sgombero.
La frazione di Lützerath, vicino a Colonia, sarà rasa al suolo per far posto a una miniera di carbone. La polizia si sta preparando ad evacuare gli zadisti che occupano il sito.
Presidio solidale martedì 10 gennaio fuori dal Tribunale di Milano a sostegno di Simone Ficicchia, 20enne militante di Ultima Generazione, movimento di disobbedienza civile nonviolenta contro il collasso ecoclimatico in atto.
Abbiamo posto alcune domande a Massimiliano, biotecnologo del comitato Frossasco Ambiente che ha preso parte alla lotta contro il progetto di inceneritore promosso da Kastamonu, a seguito della notizia dello stop all’opera dovuto alla mancanza della variante sul piano regolatore che ne avrebbe permesso la costruzione.