C’è la mano di Anonymous dietro il KO al sito di Libero
Chi la fa l’aspetti. La campagna di guerra tra poveri portata avanti da Libero quotidiano, che nei giorni scorsi ha schifato mezza Italia, ha subito finalmente un forzoso stop.
Dopo un’estate passata a inventare panzane sui migranti (l’ultima sulla malaria) cercando di dividere stranieri e italiani, il sito di Libero da ieri sera risulta inaccessibile a tutti gli internauti. Lo stop alle fake-news razziste non viene ovviamente dalle autorità italiane né dalle grandi corporation del web come Facebook che, com’è noto, guadagnano fior di milioni raccogliendo dati grazie ai commenti sotto alle bufale diffuse da giornali come Libero. Feltri e compagni piagnucolano infatti sui social network di una “campagna di odio” (!!) nei loro confronti portata avanti dal celebre gruppo hacker Anonymous che avrebbe sferrato due attacchi consecutivi mandando KO il sito del quotidiano.
Che dire? Che goduria vedere per una volta tappata la fogna di chi sta sempre a parlare in televisione e si è costruito una carriera grazie ai finanziamenti pubblici all’editoria.
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