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Gli affari vanno avanti, la verità su Regeni si arresta

Ad annunciarlo in pompa magna è la stessa compagnia nel suo sito in inglese, dopo che tre giorni fa c’è stato l’assenso ufficiale da parte del ministero dello sviluppo economico egiziano per l’usufrutto dell’ aria con l’impiantazione dei macchinari e delle piattaforme per l’estrazione del petrolio che dovrebbe realizzarsi effettivamente dall’ anno prossimo.
Affari che toccano importanti aree del paese africano vengono dunque conclusi con estrema rapidità (basti pensare che i giacimenti di Zohr sono stati ufficialmente scoperti pochi mesi orsono), vedendo una intesa più che collaudata, dunque, tra istituzioni locali e uno dei grandi potentati economici nostrani.

Stride la portata di questa nuova impresa atta a sfruttare risorse di un paese straniero con il fondamentale, quanto tipico, silenzio del mainstream di casa nostra a riguardo.

D’altro canto, a questo silenzio, fa da complemento il sostanziale allinearsi dei mezzi di informazione italiani di fronte alle dichiarazioni dal Cairo sulla morte di Regeni..
Non sarà difficile prevedere intanto che dalle finestre delle sedi della multinazionale degli idrocarburi di San Donato Milanese spunteranno degli striscioni o della bandiere con scritto “verità per Giulio”…

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