InfoAut
Immagine di copertina per il post

Hooligan e droghe

Scena dal film “The Firm”, 2009

di Redazione Trappola del Fuorigioco

Il rapporto tra calcio e droghe in Inghilterra appartiene, da sempre, allo schema di relazioni più complicate tra culture (e sotto-culture) giovanili e droghe. I campi di calcio della nazione inglese, infatti, rappresentano uno spaccato molto preciso delle sottoculture giovanili da almeno 40 anni.

Per molto tempo il consumo di droghe non è stato direttamente collegato al movimento hooligan. I due mondi sono venuti a contatto, secondo il ricercatore universitario Mark Gilman, soltanto verso la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ’90. Tutto d’un tratto le droghe e i rave party sono diventati popolari nella cultura calcistica; l’esplosione del fenomeno ‘Madchester’ e la diffusione della ‘acid house’ hanno sancito la definitiva unione tra hooligan e sostanze stupefacenti. Per comprendere come sia accaduto, conviene dare un’occhiata alla storia del movimento hooligan che, come Gilman spiega nel suo rapporto Football and drugs: two worlds clash, è stato portato avanti principalmente dalla classe operaia almeno fino alla fine degli anni ottanta.

 

Evoluzione storica del movimento hooligans

Negli anni ’60 è nato quello che oggi definiamo tifo organizzato: principalmente sotto forma di cori che partivano dalle terraces. Nonostante la nascita del primo movimento psichedelico sia contemporanea a quella del tifo organizzato, i tifosi appartenenti alla classe operaia – soprattutto mods e rockers – non usavano né LSD né cannabis. Questo tipo di droghe caratterizzava gli studenti fuoricorso delle facoltà artistiche delle università di Oxford, Cambridge e Cheltenham. Era il periodo hippie della ‘povertà auto-imposta’: ragazzi provenienti da famiglie agiate, che pagavano da sé l’università, ma vestivano in modo dismesso e consumavano erba e LSD. Gli hooligan, invece, le consideravano droghe borghesi, e per questo le ritenevano sostanze non adatte a uomini veri, preferendo pillole ed anfetamine. A differenza degli hippie, tendenzialmente di estrazione borghese e non interessati al calcio, tra i mod che assistevano dagli spalti era piuttosto diffuso il consumo di anfetamine. Del resto, in quello stesso periodo, le anfetamine erano anche il ‘motore’ delle serate della working class bianca. I club non servivano alcool, e dunque pastiglie e tavolette erano necessarie per ballare tutta la notte. Il ‘Twisted Wheel’ di Manchester era il centro della scena pop del nord e icona del movimento. Anfetamine e alcool accompagnavano anche i primi hooligan sugli spalti. E così come i mod, i ragazzi della Northern Soul indossavano abiti eleganti, e non quelli da lavoro che dovevano indossare tutti i giorni durante la settimana.

Negli anni ’70 droghe e musica ebbero un impatto decisamente più rilevante sulla cultura delle curve. I tifosi appartenenti alla working class frequentavano gli ambienti della scena Northern Soul e i classici di David Bowie, come “Hunky Dory” e “Diamond Dogs”, contribuirono ad aumentare il consumo di LSD. I locali simbolo erano il Casino di Wigan e il The torch di Stoke on Trent, mentre il motto era «Keep the faith». La fede in questione era nel ballo forsennato per tutta la notte sulle note della musica soul, sovente sotto effetto delle droghe stimolanti. Nel frattempo gli hooligan appartenenti alla sottocultura skinhead continuavano a preferire considerevoli quantità di alcool a droghe di qualsiasi tipo.

Negli ’80 sono noti per i fenomeni di violenza delle tifoserie. Ogni squadra aveva la sua parte di tifoseria casual e violenta: i cosiddetti casuals indossavano vestiti di marca invece della tradizionale maglietta della squadra e, con questo tipo di abbigliamento, gli hooligan riuscivano a confondersi tra gli altri tifosi. Vestivano in modo che potenzialmente chiunque sarebbe potuto essere un ‘casual’. Questi gruppi non erano formati esclusivamente da persone della stessa classe sociale, sebbene non fossero molto numerosi, e i loro appartenenti erano conosciuti nell’ambiente calcistico, soprattutto dalle firm rivali. Essere noti nell’ambiente equivaleva a un attestato di stima.

La diffusione massima del fenomeno casual nel 1988 aveva perso la sua forza iniziale, e gli hooligan riuscivano a causare danni con maggiore difficoltà, oramai stigmatizzati dai media non solo britannici e sottoposti al controllo crescente delle forze di polizia.

Il periodo dei rave

Visto che il fenomeno casual era in declino, i tifosi si sfogavano ormai altrove: l’acid house e la cultura ‘Madchester’ erano nati e cominciavano a diffondersi già alla fine degli anni ’80. I casuals contribuivano all’organizzazione dei rave, prendendone parte come DJ, garantendo la presenza di erba e sostanze chimiche, ma anche facendo servizio d’ordine. Prima dei rave c’erano soltanto due tipologie di locali da frequentare: alla prima appartenevano quei club ai quali si andava vestiti bene per ballare la musica commerciale bevendo una quantità incredibile di alcool, a cui seguivano la ricerca di una scopata facile, di una rissa e di un kebab; nella seconda categoria, invece, rientravano i club ‘fighetti’ e di classe, a cui era impossibile accedere.

I rave avevano in comune con il movimento punk indipendente degli anni ’70 – piuttosto popolare tra i tifosi per un breve periodo – la spontaneità con la quale gli eventi venivano organizzati. I rave e il punk erano divisi da una sostanziale e profonda differenza nel rapporto tra chi fa la musica e il pubblico che la ascolta. Nel punk esistono le star, seppur strampalate, improbabili e incapaci di suonare, separate dal pubblico, che le guarda a distanza da sotto il palco. Almeno all’inizio i rave sono profondamente diversi, non avevano spazi netti a separare i performer dal pubblico. In quegli anni il motto era «fun, celebration and participation» («divertimento, esaltazione e partecipazione»), il pubblico stesso era protagonista del rave, non cantanti, chitarristi o batteristi.

Manchester United – Barçelona. 15 Maggio 1991, Rotterdam, finale della Coppa delle Coppe

L’episodio cruciale per capire come la cultura musicale e l’uso di stupefacenti abbiano contribuito a fermare la violenza hooligan è avvenuto nel Maggio del 1991, quando il Manchester United raggiunse la finale della Coppa delle Coppe. Secondo Gilman, nulla avrebbe potuto fermare i tifosi, intenzionati a festeggiare per un’intera settimana. Si presentarono in Olanda in migliaia anche senza biglietto diversi giorni prima della partita, nonostante tutti gli sforzi fatti dalle autorità calcistiche, dalla dirigenza dello United e dai media. Sebbene la finale si giocò al Feijenoord Stadium di Rotterdam, prima della partita moltissimi tifosi andarono ad Amsterdam dove la polizia era pronta a riceverli e, sorprendentemente per chi è abituato a viaggiare dietro alla propria squadra, l’accoglienza fu amichevole e cordiale. I bar di Amsterdam si riempirono di tifosi del Manchester United che fumavano cannabis e si comportavano come bambini felici in una fabbrica di cioccolata. Nessuno aveva intenzione di scontrarsi con tifosi avversari o creare problemi. Sapevano probabilmente che al primo episodio violento, avrebbero chiuso coffee shop e bordelli, rendendo la trasferta ad Amsterdam noiosa ed anonima. La festa sarebbe finita.

La coppa non fu l’unica cosa che riportarono in Inghilterra nel 1991. I tifosi portarono indietro anche le conoscenze appena acquisite in materia di musica house italiana e techno belga; i frequentatori dell’Old Trafford diventarono frequentatori abituali dei rave alla fine della stagione 1991-92.

Questo legame tra il fenomeno hooligans e la scena musicale di Madchester era tuttavia meno stretto nel sud dell’Inghilterra. I tifosi del Chelsea, notoriamente con posizioni apertamente di destra, avevano coniato lo slogan, riportato anche sulle magliette, «Hooligans against acid».

NME cover - Rave on

Conclusione

La fase della acid house o del fenomeno Madchester fece sì che i tifosi fossero calmi e rilassati: volevano godersi lo spettacolo fino in fondo, diventandone i protagonisti, esattamente come accadeva nei raduni rave. Secondo le teorie di Gilman, invece, il movimento punk portava a opposte conseguenze. Come detto, nelle dinamiche di fruizione pubblica del punk esistono pochi protagonisti e sono separati dal pubblico, spettatore.

Gilman predisse anche che la violenza sarebbe tornata rapidamente e all’improvviso, così come era venuta la fase di calma temporanea. Così avvenne: anche se in scala e modalità differenti, il fenomeno della violenza hooligan è tornato attuale, e chissà che a contrastarlo non possano essere ancora una volta dei rave parties per tutta la notte.

Per approfondire:

__

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Il nuovo Papa: perché chiamarsi Leone?

Son stati scritti fiumi di parole sull’esito inatteso del conclave e anche sulla ripresa di un nome desueto da oltre un secolo Leone, dicendo troppe banalità.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta

Fu durante le feste di Natale del ’77 che mio padre, due miei zii e un loro amico si misero d’accordo per vedersi tutti i sabati di gennaio, dopo cena, per giocare a poker.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il gruppo rap nordirlandese Kneecap è indagato dall’antiterrorismo inglese per il sostegno alla Palestina

In Irlanda del Nord i Kneecap, gruppo rap di Belfast, sono indagati dall’antiterrorismo britannico per il loro sostegno alla Palestina. Tutto è iniziato quando il trio hip-hop nordirlandese si è esibito sul palco del Coachella, festival annuale seguitissimo negli Stati Uniti. “Israel is committing genocide against the Palestinian people… It is being enabled by the […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 4 – Il partito e la dialettica marxiana

Il terzo paragrafo del breve saggio è dedicato alla questione del partito e alla sua funzione direttiva nel processo rivoluzionario, qui Lukács offre la più chiara e nitida esposizione della teoria leniniana del partito che il movimento comunista abbia mai elaborato. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Ma proprio detta esposizione sarà oggetto di non poche […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Tonino Miccichè, crucifissu cumu a Cristu!

Senza il libro di Filippo Falcone, Morte di un militante siciliano (1999) probabilmente si sarebbe persa quasi del tutto la memoria. Con la necessità di ricordare viene orgganizzato il festival “Memoria e Utopia per Tonino Miccichè” a Pietraperzia, il 9, 10 e 11 maggio. di Angelo Maddalena, da La bottega del Barbieri Rocco D’Anna poco […]

Immagine di copertina per il post
Culture

“Carcere ai Ribell3”: Mamme in piazza per la libertà di dissenso

Presentiamo il libro “Carcere ai ribell3”, scritto dalle donne del gruppo Mamme in piazza per la libertà di dissenso. Con una delle “mamme” ripercorriamo alcune storie di compagn* e attivitst* che hanno incontrato il carcere nel loro percorso di lotta; raccontiamo delle pratiche di solidarietà portate avanti dalle “mamme” in sostegno dei/delle figli/e e delle […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Decolonizzare la scienza

Dalle spedizioni dell’Ottocento al divario nella geografia dei centri di ricerca, c’è ancora un problema di colonialismo?

Immagine di copertina per il post
Culture

Dagli inferi di Manchester agli inferi della banlieue

Un estratto da Cronache marsigliesi. Scorci di guerra civile in Francia di Emilio Quadrelli (MachinaLibro, 2025)

Immagine di copertina per il post
Culture

La rivoluzione come una bella avventura / 5: S-Contro, storia di un collettivo antagonista

Sergio Gambino, Luca Perrone, S-Contro, Un collettivo antagonista nella Torino degli anni Ottanta, con i contributi di Salvatore Cumino e Alberto Campo, DeriveApprodi, Bologna 2024 di Sandro Moiso, da Carmilla «Noi sentivamo di avere una collocazione forte! Io nell’84, quando abbiamo cominciato, avevo vent’anni, eravamo giovani, ma ci sentivamo di avere un grande compito e anche […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginare il comunismo, oggi.

Phil A. Neel, Nick Chavez, La foresta e la fabbrica. Contributi ad una fantascienza del comunismo, Porfido Edizioni, Torino 2025. di Sandro Moiso, da Carmilla Continua con la presente pubblicazione l’opera meritoria delle Edizioni Porfido di traduzione, pubblicazione e proposta all’attenzione del pubblico italiano delle riflessioni condotte sulla rivista online «Endnotes», di cui in passato ci […]

Immagine di copertina per il post
Contributi

Putin: un politico professionale

A distanza di tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, ultimo atto di un lungo conflitto tra due paesi e tra due imperi, riprendiamo un’intervista inedita di qualche mese fa alla studiosa Rita di Leo, sulla biografia politica di Vladimir Vladimirovič Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Nakba dei Bambini: come Israele sta prendendo di mira il futuro palestinese

Questa guerra non riguarda solo la morte. Si tratta di rendere la vita impossibile.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

25 Aprile 2025: Appunti di lotta dalla piazza Milano

Mentre a Gaza da oltre due anni si consuma una tragedia quotidiana fatta di violenza, occupazione, distruzione e genocidio; mentre l’Europa si riarma e si prepara alla guerra, mentre in Italia il fascismo e la repressione avanzano di giorno in giorno, questo 25 aprile la piazza milanese ha finalmente deciso da che parte stare. Dopo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“Remigration Summit”: mobilitazioni antifasciste a Milano (e non solo) contro la presenza di mezza nazisteria europea in Lombardia

E’ la Lega la sponda trovata dai neonazisti europei, (auto)convocati sabato 17 maggio in Lombardia per il cosiddetto “Remigration Summit”, il conclave della nazisteria continentale per “remigrare” – ossia  deportare – tutti i migranti che vivono in Europa. SABATO 17 MAGGIO – Al via oggi, al teatro comunale di via Teatro, 5 a Gallarate, cittadina del Varesotto […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La guerra affonda radici sui territori: alcuni spunti dall’incontro “Addio alle armi” organizzato a Biella 

L’incontro organizzato a Biella dal comitato locale Basta Guerre a cui collaborano diverse associazioni e formazioni politiche del territorio ha intrecciato il tema della guerra alla questione della transizione ecologica e digitale, alla militarizzazione in ambiti naturalistici, alla scuola e alla formazione, lanciando così degli spunti fondamentali nel costruire un punto di vista complessivo sull’oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al CSOA La Strada

Ennesimo attacco sionista al CSOA La Strada. Questa volta più pesante degli altri perchè non essendo riusciti ad entrare nel centro sociale hanno messo un ordigno all’entrata cercando di sfondare il portone. Un quandrante di città quello di Roma  su che vede già ormai da tempo agire i sionisti della Brigata T (cosi si sono […]