In migliaia contro la chiusura dello snodo ferroviario sullo Stretto
L’appello alla mobilitazione popolare lanciato per oggi a Messina, in difesa dei trasporti da e per la Sicilia (il rischio concreto è che non ci sia più la possibilità di attraversare lo Stretto in treno), ha raccolto adesioni da tutta l’Isola. In migliaia hanno raggiunto la città peloritana e hanno marciato per le vie del centro, raggiungendo e bloccando il molo di accesso ai Ferryboat che collegano la Sicilia all’Italia. Forti contestazioni per Trenitalia, governo regionale e nazionale che, tra la cancellazione delle tratte interregionali dall’Isola, ha in serbo un’ ulteriore batosta, in termini di tagli, alle amministrazioni regionali, con il benestare del Presidente Crocetta.
Il corteo di 5mila persone circa, ha registrato una partecipazione molto variegata: dai sindacati di base e confederali, ai centri sociali, fino ai comitati popolari No Muos e contro il possibile inceneritore nella valle del Mela. Consistente anche la partecipazione dei messinesi. La manifestazione si è quindi snodata dal municipio in direzione porto. Il tema centrale della giornata è stato il no alla chiusura delle tratte dei ferryboat sullo stretto e delle linee ferroviarie interregionali, che causeranno licenziamenti di massa e ulteriori disservizi in una zona del nostro paese dove la totale assenza di infrastrutture volte ai trasporti è da sempre una costante. Giunto al porto, il corteo ha superato il debole schieramento di Polizia presente all’ingresso ed ha occupato per più di un’ora l’accesso ai traghetti Caronte, dove numerosi interventi al megafono da parte di tutte le componenti del corteo, hanno affermato una volontà di portare avanti questa lotta e posto un ragionamento su come non possano essere sempre e solo i cittadini (in molti perderanno il lavoro al porto, ma per lavoratori e studenti pendolari o fuorisede, traghettare lo stretto diventerà un calvario!) a pagare i costi della crisi. Dunque, non possiamo che augurarci che la grinta dimostrata oggi dai siciliani saprà trasformarsi in una progettualità in grado di produrre ragionamenti e pratiche che pongano sul tavolo sia una vittoria sul piano dei trasporti, sia un trampolino di lancio per future mobilitazioni contro gli abusi del governo Renzi e di chi, sul territorio, fa da garante a questi interessi volti all’estrazione di profitto a costo zero in favore solo dei privati.
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