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#sMONTIamoli TUTTI!!!

E in effetti le sorprese sono proprio poche, un governo impegnato nella difficile arte di far passare il peggio in poco tempo – con l’appoggio di tutta la casta che si premura di assicurare “tutto l’appoggio necessario” ma restando rispettosamente fuori-campo per non sporcarsi le mani. In ossequiosa umilta’ per rimarcare – ancora ce ne fosse bisogno – che chi decide, oggi, e’ la Finanza, le Banche ed i loro uomini (e donne). Ed in effetti la composizione del neo-governo incaricato dal nuovo uomo della Provvidenza, benedetto anzi-tempore, non smentisce le previsioni: un bel quadretto di bocconiani, baciapile e uomini d’arme per garantire una transizione ordinata.

Scorgiamo qualche nome tra i tanti: Anna Maria Cancellieri a raccogliere il lascito di Maroni agli Interni, una donna “tutta d’un pezzo” cresciuta tra le prefetture di mezz’Italia (gestì nel 2007 il caso Raciti, l’ispettore capo di polizia ucciso durante gli scontri fuori dallo stadio Massimino dopo il derby del Catania col Palermo) e finita ad occupare i comuni commissariati di Bologna e Parma dopo gli scandali che ne azzopparono le giunte. I principali siti della comunicazione mainstream gia’ si compiacciono nel definirla “Lady di ferro“. Lorenzo Ornaghi – dalla carriera universitaria agli scranni delle fondazioni in odor di Vaticano – alla Cultura.

Ai dicasteri che gestiscono il residuale welfare italico (Trasporti, Salute, Lavoro e Welfare) tecnocrati gia’ rodati negli scorsi decenni nello snellimento dello Stato Sociale. Si va dal bocconiano Corrado Passera per Sviluppo e Trasporti, una vita passata nei consigli d’amministrazione di molte banche (Poste Italiane), enti finanziari anche internazionali, una lunga collaborazione col gruppo De Benedetti (la finanza nemica di Berlusconi). Dal 2002 è a Banca Intesa e nel 2006 è tra gli artefici dell’integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo Imi, da cui nasce Intesa Sanpaolo. Sara’ per definizione il nuovo alfiere per la realizzazione del Tav.

Gli altri due sono piemontesi dai profili piu’ sfumati (ma neanche troppo!): Elsa Fornero – Lavoro e Welfare, docente di economia all’università di Torino, è direttore del Cerp (Centre for Research on Pensions and Welfare Policies), centro studi sullo stato sociale in Italia e Europa è però anche vicepresidente del consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo e componente del Nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale presso il ministero del Lavoro. E Renato Balduzzi al dicastero della Salute, professore ordinario di diritto costituzionale nell’Università del Piemonte Orientale e professore invitato nell’Università di Paris-Val de Marne (Paris XII). Suo il contributo a scrivere alcuni passaggi di leggi di riforma sanitaria varati durante il governo Prodi, come le norme sul lavoro in esclusiva dei medici del servizio pubblico.

Significativa la nomina a ministro della Formazione. Sara’ Francesco Profumo, molto attivo in molti gruppi di lavoro internazionali, mancato candidato nel 2011 come Sindaco di Torino per il Partito Democratico. Già membro di svariati  Consigli di Amministrazione, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli. Presidente della prima facoltà di Ingegneria del Politecnico dal 2003 al 2005; dal primo ottobre del 2005 è diventato rettore dello stesso ateneo (scadenza del mandato a settembre 2013). C’e’ da aspettarsi una prosecuzione nelle politiche di impresizzazione e formattazione dell’universita’-azienda. Ha infatti criticato la Riforma Gelmini solo per l’aspetto relativo ai tagli, non proferendo invece parola alcuna sull’impianto metodologico della riforma piu’ contestata della storia repubblicana (ha fatto anche parte di un Panel del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca del ministero dell’Istruzione dimissionante).

L’ammiraglio Di Paola, attuale presidente del comitato militare della Nato e dal 2004 al 2008  capo di stato maggiore della Difesa, alla Difesa. Paola Severino alla Giustizia: gia’ vicepresidente del Consiglio della magistratura militare, ha alle spalle un bel parterre di clienti non esattamente “leggeri”: Cesare Geronzi, i fratelli Caltagirone, Roberto Formigoni, Romano Prodi nell’inchiesta Cirio, nel processo per la strage di Capaci, Salvatore Buscemi, il capomandamento della famiglia mafiosa di Passo di Rigano; inoltre ha assistito l’Eni e uno dei dirigenti di polizia imputati per l’irruzione nella scuola Diaz al G8 di Genova. Un diplomatico, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata agli Esteri, tra gli altri impegni ambasciatore d’Italia in Israele e Consigliere Politico della Rappresentanza d’Italia presso la Nato (a Bruxelles).

Meno compromesso e ambiguo il passato dei nominati all’Agricoltura (Mario Catania) e all’Ambiente (Corrado Clini). Seguono i ministeri senza portafogli.

A fine lista e’ bene ricordare che il benedettissimo prof. Monti tiene per sé altro “piccolo” ministero, quello all’Economia su cui siamo certi non mancherà di far parlare di sé con un bel programma fitto fitto di privatizzazioni, svendita del patrimonio pubblico nazionale, tagli ed estremo “rigore”. Ma non dobbiamo preoccuparci perché – assicura il professore – il suo mandato sarà comunque anche all’insegna dell’ “equità”. Col suo passato e la squadra che si e’ scelto… c’e’ molto da dubitare!

Per tutelarci da questi, non resta davvero che tornare nelle piazze…

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