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Stipendi e pensioni pignorabili al 100% con il decreto ‘Salva-Italia’

Se prima i pignoramenti non potevano per legge superare la quota di un quinto della pensione o dello stipendio, ora viene meno anche questo vincolo e a chi si trova in difficoltà economiche e non riesce a pagare potrebbe accadere di vedersi prelevare l’intera somma dal conto corrente.

La modifica delle disposizioni in materia è stata resa possibile grazie ad un’altra misura del governo Monti, ovvero quella di obbligare chi riceve pensioni superiori ai mille euro a ricevere il versamento non più alle Poste ma su un apposito conto corrente: così facendo, non appena la somma arriva sul conto, il creditore può prelevarla per intero aggirando il limite di un quinto perché il pignoramento avviene in un secondo momento e a trasferimento avvenuto il limite non opera più.

Insomma, uno dei tanti colpi di coda del governo Monti, una manovra presentata in nome della lotta all’evasione fiscale con cui ‘salvare’ – a loro dire – l’Italia, che nasconde in realtà una delle tante misure usate per sfruttare le difficoltà aperte dalla crisi, annullando qualsivoglia garanzia o tutela nei confronti di chi si trova nell’impossibilità di pagare e viene inserito nel vortice dei meccanismi del debito.

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