InfoAut
Immagine di copertina per il post

Aggressione repressiva alle lotte a Bologna!

Da questa mattina è in corso la notifica di 22 misure cautelari nei confronti di compagne e compagni di Bologna, e altre decine e decine di notifiche di indagine.

da PLAT

13 divieti di dimora e 9 obblighi di firma sono relativi alle resistenze agli sgomberi del 6 dicembre 2023, quando con una imponente operazione militare vennero sgomberate in contemporanea due occupazioni abitative. La prima, situata in via di Corticella, era abitata da numerose famiglie. La seconda faceva parte del movimento per il diritto all’abitare studentesco nato con il movimento delle tende.

Le notifiche invece riguardano molti dei momenti di lotta più importanti dell’ultimo anno, dal recente blocco della stazione praticato della mobilitazione sulla Palestina, passando per la contestazione alla RAI di febbraio, all’inaugurazione dell’anno accademico, ad altri.

È piuttosto evidente il disegno complessivo dietro questa operazione, che colpisce militanti del sindacato metropolitano PLAT, del CUA e di altre reti di lotta: tentare di eliminare le possibilità di organizzazione e lotta, aggredire le forme di conflittualità sociale, zittire il dissenso politico. Sappiamo bene che siamo dentro un periodo di inasprimento del quadro politico. La congiuntura bellica indurisce inevitabilmente il contesto sociale, e diffonde regimi di guerra a tutte le latitudini, colpendo chi si oppone e tiene aperti spazi di autonomia e pratica percorsi di liberazione collettiva.

Lottare, oggi, costa più che mai. Lottare, oggi, è giusto e necessario più che mai. Per questo, con la serenità di chi sta dalla parte giusta della storia, e con la rabbia di chi vuole ostinatamente cambiare il proprio tempo, non possiamo che rispondere con un sorriso sprezzante a queste misure, invitando a proseguire e rilanciare le mobilitazioni, e a costruire un percorso di lotta per riportare a Bologna i/le compagn mandate via dalla città e per la fine immediata delle misure cautelari.

Invitiamo oggi a un primo momento di solidarietà alle ore 18 davanti a PLAT in via Nicolò dall’Arca 34b per un presidio e una conferenza stampa in difesa delle lotte e delle resistenze, dei compagni e delle compagne aggredite da questo attacco, e per rilanciare le mobilitazioni per un abitare degno, contro l’inasprimento repressivo agito dal governo Meloni, per un sapere smilitarizzato, per la Palestina libera.

Tutt in piazza! Ore 18 in via Nicolò dall’Arca 34b

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

Bolognalotta per la casamisure cautelaripalestinaPLATuniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco(?) su Gaza

Imminente l’accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri – con la mediazione di Usa, Qatar, Egitto – che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e la liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Palestina: 23 denunce e 17 fogli di via da Brescia per il blocco dell’azienda armiera Leonardo. Denunce di abusi subiti in questura

Si è chiusa con 23 denunce e 17 fogli di vita l’iniziativa di lotta di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera a Brescia, con il blocco – lunedì 14 gennaio – di Leonardo, azienda armiera italiana controllata al 30% dal Ministero dell’economia e finanza, coinvolta nella vendita di armi in mezzo mondo, compreso Israele, da 15 mesi impegnato nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Popcorn, zucchero filato e massaggi. All’interno del nuovo ‘resort’ dell’esercito israeliano nel nord di Gaza

Un nuovo rapporto dell’organo di informazione israeliano Ynet rivela un quadro inquietante: mentre i palestinesi nel nord di Gaza rischiano di morire di fame e di essere sterminati, è stato creato un vicino ‘resort’ per i soldati israeliani, che possono rilassarsi e distendersi tra un intervento e l’altro.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Un altro anno resistente! Tutt* Liber*

Anche se le feste natalizie non sono le nostre preferite, siamo più da primo maggio si sa, vogliamo approfittare della fine dell’anno per mandare un augurio di resistenza a tutte le compagne e compagni che in un modo o nell’altro sono ristretti della loro libertà. In particolare salutiamo e abbracciamo collettivamente Nicoletta, Mattia, Moican, Luca, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riassunto di un anno palestinese: genocidio, resistenza e domande senza risposta

La storia della guerra israeliana a Gaza può essere riassunta nella storia della guerra israeliana a Beit Lahia, una piccola città palestinese nella parte settentrionale della Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ospedale Kamal Adwan incendiato ed evacuato: cala il sipario sull’ultimo presidio di umanità nel Nord della Striscia

Come prevedibile, Israele ha approfittato delle feste di Natale per portare a termine la distruzione fisica del sistema sanitario nel nord di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout