InfoAut
Immagine di copertina per il post

Aska è la mia città!

Askatasuna è punto di riferimento, solido porto sicuro a cui guardare nel mezzo del marasma dell’oggi. È l’angolo di città in cui passare, incontrarsi. È la sponda a partire dalla quale rafforzarsi per non essere isolati come ci vorrebbero. È dove si può ragionare collettivamente per costruire un altro modo di stare insieme, è dove lo si può praticare tramite l’autogestione e l’autorganizzazione. Askatasuna è conquista ma anche scommessa, per chi osa immaginare un esistente diverso.

Oggi luoghi come questo, simbolo della volontà di agire contro per ottenere qualcosa di meglio, sono costantemente sotto attacco. I giovani, espressione di chi non accetta condizioni opprimenti, non hanno scelta. Chi pensa che si possa vivere meglio di così si scontra con i muri di gomma della controparte. Studenti e studentesse che occupano una scuola vengono trattati come “fascisti” quando vogliono riprendersi i loro spazi e i loro tempi. È la crudeltà dell’apparato risultante da decenni di politiche funzionali alla riproduzione capitalistica, patriarcale e razzista. Anche nella sua variante di sinistra. Terreno fertile regalato nelle mani di questo governo, facile per loro rincarare la dose. Decreto antirave come punta dell’iceberg.

Torino. Città laboratorio per attivare misure di repressione, contro la libertà, contro chi lotta. Ne è un esempio il processo in corso che accusa di “associazione a delinquere” No Tav, Askatasuna, lotte abitative.

La perquisizione al Centro Sociale Askatasuna e la conseguente messa sotto sequestro degli strumenti utili ad autorganizzarsi per proporre una socialità alternativa è l’ennesimo esempio. Questo avviene nella città in cui al concerto di Capodanno organizzato dal Comune suonano gli stessi artisti che un mese dopo vengono denunciati per aver suonato in solidarietà alla campagna “Assocazione a Resistere”. Dove gli unici festival legittimi sono quelli che ricoprono di milioni di euro San Paolo, Iren, fondazioni private, nella stessa città in cui gli

eventi gratuiti, costruiti dal basso, organizzati perché si vuole credere in altri modi possibili, vengon criminalizzati. Perché secondo le loro carte sarebbero utili a ottenere profitto per finanziare un presunto gruppo criminale. Infatti questa mossa è propedeutica a sostanziare il teorema zoppicante sul quale dovrebbe basarsi l’accusa di “associazione a delinquere”.

Stupirsi non basta più.

Qui si tratta di avere cura di ciò che abbiamo, valorizzarlo e viverlo insieme.

Sappiamo che se volessimo rispondere a questa provocazione rimuovendo i sigilli organizzando un concerto ancora più grosso, significherebbe intraprendere una strada senza via d’uscita : ora ci sono delle cose preziose e le vogliamo preservare, senza vergogna.

Comunque si apre una battaglia, l’ennesima.

Per questi motivi durante i prossimi tempi l’Askatasuna sarà aperta per iniziative politiche, sociali, di socialità e cultura con l’augurio che potrà essere premura di tanti e tante praticare insieme la solidarietà in una battaglia a difesa di ciò che deve continuare ad essere nostro, collettivo.

Ci trovi al 47 e in città.. organizziamoci insieme, a testa alta, perché l’Askatasuna non diventi territorio di conquista, ma continui ad essere spazio di lotta e di rilancio. Per tutti e tutte.

QUI per il calendario delle prossime iniziative.

Da Centro Sociale Askatasuna

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il procuratore generale anti notav Saluzzo e la loggia Ungheria

Inizia forse così, con un pranzo e un calcio nel sedere l’ascesa di Francesco Saluzzo al vertice della procura generale di Torino.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Breaking the waves (I)

L’articolo di Nicolò Molinari si pone in dialogo con alcuni testi recenti intorno alla questione della composizione come problema strategico. Per riflettere sui limiti e sulle potenzialità di questa intuizione prende a riferimento il movimento delle pensioni in Francia, Soulevements de la Terre, la lotta contro i megabacini, e Stop Cop City ad Atlanta.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: repressione economica sul movimento No Tav, 40mila euro di multa agli attivisti

Fioccano sanzioni sugli attivisti No TAV che l’8 luglio scorso avevano bloccato il traffico a Ponte Alto, a Vicenza, per manifestare contro la realizzazione dell’Alta Velocità in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Atlanta: RICO contro 61 attivisti di Stop Cop City

Il 29 agosto l’ufficio del procuratore generale della Georgia ha presentato un’accusa RICO contro 61 persone che si presume facciano parte del movimento Stop Cop City.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Ennesimo PM anti-No Tav nei guai per un favore ad un potente

Che sorpresa, ancora una volta un magistrato che si occupa di No Tav e lotte sociali in Val Susa e a Torino è finito nei guai per aver aiutato un potente a farla franca. Questa volta si tratta di Enzo Bucarelli, pm che negli ultimi anni ha sostituito insieme ad altri lo storico pool nella repressione di chi lotta contro la devastazione in Val Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamatelo maltempo

Nelle ultime settimane l’Alta Valle di Susa è stata scenario di diversi eventi di dissesto idrogeologico causati dalle abbondanti piogge che in breve tempo sono cadute su terreni secchi e aridi provocando esondazioni e grosse frane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Graziana, Susan, Azzurra e un ministro colpevole

Questa lunga estate calda che sembra averci messo tutti alla prova, si è colorata di vera tragedia nella sezione femminile del carcere delle Vallette in cui è rinchiusa anche Cecca, l’attivista Notav. Una dopo l’altra, tre donne si sono tolte la vita: Graziana nel mese di giugno, Susan e Azzurra il 9 e il 10 agosto. Senza dimenticare Angelo, la quarta vittima nel mese di luglio.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno Torino: dolore e rabbia per i suicidi di Susan e Azzurra in carcere

Uccise doppiamente, anche per il loro essere donne: come tante, come tutte le persone che subiscono violenza di classe, di genere, e violenza razzista che il sistema carcere ripropone in maniera totalizzante.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere assassino

In carcere si muore e non è solo una metafora per dire la non-vita di quel non-luogo: si muore concretamente, suicidati dal carcere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: detenuta si lascia morire di fame nel carcere delle Vallette

Ha rifiutato acqua e cibo in carcere dal 22 luglio, detenuta si è lasciata morire per disperazione. La garante Gallo: “Nessuno mi ha informata”.