
Brescia: perquisizioni di polizia a studenti e studentesse per lo sciopero generale “Blocchiamo tutto” del 22 settembre
All’alba di domenica 28 settembre 2025 agenti della Digos della Questura di Brescia si sono presentati a casa di alcuni giovani studenti e studentesse, delle scuole superiori e universitari, per effettuare perquisizioni.
Al termine dell’operazione repressiva sono stati sequestrati alcuni indumenti e sono stati notificati ad alcuni compagni e compagne “avvisi orali” del Questore Sartori e DASPO “fuori contesto”, cioè il divieto di partecipare a manifestazioni sportive.
“Governo e apparati dello Stato cercano di intimidire chi ha deciso di alzare la testa per cercare di indebolire la mobilitazione. Tentano di cambiare discorso, distogliere l’attenzione pubblica da quello che sta accadendo. Vogliono fermare e dividere un movimento che sta smascherando definitivamente la vergognosa complicità del governo Meloni con lo stato di occupazione israeliano e i suoi crimini contro l’umanità. Siamo determinate e determinati a continuare – insieme – fino a quando il genocidio non sarà fermato e finché il popolo palestinese non sarà libero dall’occupazione criminale israeliana”. Così, in un comunicato, Collettivo Onda Studentesca, centro sociale Magazzino 47 e Associazione Diritti per tutti che convocano una conferenza stampa per domani, lunedì 29 settembre 2025, alle ore 15 proprio al centro sociale, che si trova in via Industriale a Brescia.
Il punto della situazione ai microfoni di Radio Onda d’Urto con l’avvocato Sergio Pezzucchi, legale di alcuni dei giovani studenti e studentesse perquisiti. Ascolta o scarica.
Di seguito il comunicato diffuso da Collettivo Onda Studentesca, CSA Magazzino 47 e Associazione Diritti per tutti che convocano una conferenza stampa per domani, lunedì 29 settembre 2025, alle ore 15 al CSA Magazzino 47 in via Industriale, 10, a Brescia:
BRESCIA: PERQUISIZIONI DI POLIZIA A STUDENTI E STUDENTESSE PER LO SCIOPERO GENERALE “BLOCCHIAMO TUTTO” DEL 22 SETTEMBRE
All’alba di domenica 28 settembre 2025 la Polizia – agenti della digos – si è presentata a casa di alcuni giovani studenti e studentesse (numeri in aggiornamento), delle scuole superiori e dell’università, per effettuare perquisizioni. Ovviamente, oltre ad alcuni vestiti, non hanno sequestrato nulla perché non c’era nulla da sequestrare. Ad ora, sono stati notificati avvisi orali del Questore Sartori e DASPO “fuori contesto” (sì, il divieto di partecipare a manifestazioni sportive).
Nel mirino della repressione c’è la grande giornata di mobilitazione e sciopero generale per la Palestina, contro il genocidio e l’occupazione per mano israeliana e a sostegno della Global Sumud Flotilla dello scorso 22 settembre 2025. A Brescia, come in tutta Italia, durante lo sciopero generale sono scese in strada molte migliaia di persone, e vi sono rimaste per tutto il giorno, con due cortei – uno la mattina, l’altro la sera – che hanno superato le diecimila presenze ognuno e hanno paralizzato il traffico cittadino. Seguendo la caratterizzazione della giornata di sciopero generale a livello nazionale, dietro lo slogan “Blocchiamo tutto” la testa del corteo serale aveva provato a raggiungere i binari della Stazione Fs deviando da Piazza Repubblica. Sulla sua strada, però, aveva trovato un imponente schieramento di polizia in assetto antisommossa.
Il risultato sono state diverse cariche molto violente, che hanno provocato circa una ventina di feriti e contusi, la maggior parte giovanissimi, alcuni dei quali hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere.
I celerini hanno colpito, rigorosamente al volto e in testa, con particolare violenza, persone anche molto giovani. La polizia ha poi attaccato il corteo più volte con una quantità sproporzionata di gas lacrimogeni.
In questi giorni di mobilitazione permanente in tutta Italia, per la Palestina e contro il genocidio, la repressione sta cercando di colpire duro, in particolare la composizione giovanile di queste piazze partecipatissime e determinate.
A Milano, addirittura, un giudice ha disposto gli arresti domiciliari per due studenti minorenni, negando loro il permesso di continuare ad andare a scuola e quindi il diritto allo studio.
È evidente che il governo e gli apparati dello Stato, non potendo ignorare il fatto che settori sempre più ampi e trasversali della società italiana stanno scendendo nelle strade per dire “basta” al genocidio e alla complicità italiana con l’occupazione israeliana, stiano cercando di intimidire chi ha deciso di alzare la testa per cercare di indebolire la mobilitazione.
Inoltre, tentano di cambiare discorso, distogliere l’attenzione pubblica da quello che sta accadendo, inquinarne la narrazione. Non vogliono soltanto fermare un movimento che sta smascherando definitivamente la vergognosa complicità del governo Meloni con lo stato di occupazione israeliano e i suoi crimini contro l’umanità, cercano di dividerlo con la retorica dei “violenti”, dei “manifestanti buoni” e di quelli “cattivi”.
Si tratta di un trucco vecchio e non ci caschiamo. Come abbiamo dichiarato sabato 27 settembre, al termine di un nuovo corteo per la Palestina di oltre diecimila persone, siamo determinate e determinati a continuare – insieme – fino a quando il genocidio non sarà fermato e finché il popolo palestinese non sarà libero dall’occupazione criminale israeliana.
Noi non ci facciamo distrarre: i nostri occhi rimangono su Gaza e sulla Global Sumud Flotilla. Quando bloccheranno la flotta, torneremo nelle strade per
bloccare tutto.
Nel frattempo, convochiamo una conferenza stampa in merito alle perquisizioni di stamattina: si svolgerà lunedì 29 settembre 2025 alle ore 15.00 presso il C.S.A. Magazzino 47.
COLLETTIVO ONDA STUDENTESCA – CSA MAGAZZINO 47 – ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI
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