
Cosenza: giornalista d’inchiesta sgradito al potere brutalmente fermato dalla polizia
Di seguito condividiamo il comunicato di La Base su quanto accaduto al giornalista Gabriele Carchidi di Iacchitè, giornale cosentino che si è spesso occupato degli assetti di potere della città calabrese, di corruzione e malapolitica.
Quanto accaduto ieri ai danni di Gabriele Carchidi per mano della questura di Cosenza ha dell’incredibile. Nessun altro giornalista di un quotidiano cittadino avrebbe subito lo stesso trattamento.
Intorno a noi sorgono palazzi abusivi, i rampolli della malavita borghese godono della più totale impunità, tonnellate di cocaina transitano nelle narici di chi dovrebbe garantire la “legalità”, migliaia di nostri conterranei subiscono sfruttamento selvaggio, e altrettante sono le donne vittime di soprusi e violenze. Eppure, dinanzi a tutto ciò, non ci risulta che gli organi preposti all’ordine pubblico a Cosenza siano altrettanto solerti.
Una domanda, però, vogliamo rivolgerla al questore: signor questore, perché tanto odio? Perché i suoi uomini nutrono così tanto rancore nei confronti di un uomo attempato, scaraventato a terra su via degli Stadi? A noi sembra esserci una sola risposta: Gabriele Carchidi, con il suo lavoro, dà fastidio ai poteri forti di questa città. E se questa operazione è stata condotta in nome della legge e dell’ordine pubblico, oggi i cittadini si sentono ancora meno sicuri di quanto già non lo fossero.
Crediamo che a tutto ci sia un limite. Gabriele è un esempio di coraggio per questa città. Se c’è ancora qualcuno libero dalle catene di questo sistema, qualcuno che non accetta tutto questo, è il momento di dimostrarlo con determinazione. Senza se e senza ma.
Qui una ricostruzione della vicenda e qui la dinamica del fermo raccontata dallo stesso Gabriele Carchidi.
Domani 25/3 si terrà un presidio di solidarietà con il giornalista davanti alla sede di Iacchitè in Via Miceli.
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