Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.
L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.
Quanto accaduto ieri ai danni di Gabriele Carchidi per mano della questura di Cosenza ha dell’incredibile. Nessun altro giornalista di un quotidiano cittadino avrebbe subito lo stesso trattamento.
Un noto giornalista israeliano ha recentemente fatto saltare in aria una casa in Libano come parte di un servizio giornalistico mentre era al seguito dell’esercito.
Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.
Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.
Continuano i deliri complottistici e le menzogne costruite attorno alla storia del rapimento Moro.
Lo pseudo garantismo e la denuncia della deriva autoritaria del governo Meloni finiscono per diventare un’invocazione di arresti, di misure di prevenzione, di più polizia.
L’ostilità israeliana verso i giornalisti ha senso una volta che si comprende la natura di questo Stato coloniale. La continuazione dell’Apartheid israeliano è possibile solo combattendo coloro che rivelano la verità. Fonte: english version Di Ahmed Abu Artema – 12 maggio 2022 Immagine di copertina: Artisti palestinesi dipingono un murale in onore della giornalista Shireen […]
Jenin. Mercoledì mattina, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno assassinato la giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Aqleh, 51 anni, mentre seguiva le incursioni israeliane nella città di Jenin in Cisgiordania. Il ministero della Salute palestinese ne ha dato notizia, spiegando che Abu Aqleh è stata colpita da un proiettile alla testa, sparato da […]