Giorgio arrestato per ipotetiche violazioni della sorveglianza speciale. Un’operazione contro il movimento NO TAV
Oggi pomeriggio abbiamo avuto questa notizia, il nostro compagno Giorgio al momento di presentarsi in commissariato per la firma quotidiana dovuta alla sorveglianza speciale è stato tradotto in questura.
da notav.info
Dopo molte ore di attesa abbiamo saputo il motivo: secondo la questura Giorgio avrebbe violato le disposizioni della sorveglianza. Ad ora purtroppo non abbiamo sufficienti informazioni da condividere, se non che potrebbero decidere di procedere per direttissima oppure tramite udienze tradizionali a seguito della potenziale convalida dell’arresto da parte del giudice per le indagini preliminari. Un arresto “in flagranza per differita”. Un’evidente azione di forza nei confronti del movimento notav, un atto repressivo spropositato nei confronti di Giorgio, una mossa vergognosa da parte della questura e dalla sua dirigenza.
L’assurdità di un dispositivo come la sorveglianza speciale, retaggio del codice Rocco dell’epoca fascista, ci fa pensare a cosa significhi per chi vuole colpire il movimento no tav voler utilizzare tutti i mezzi a disposizione per ostacolarlo.
Sappiamo però che la generosità, la lucidità e la determinazione non potranno essere processate da nessun tribunale. Sappiamo bene che la questura di Torino non lascia scappare occasione per mettere in campo azioni persecutorie nei confronti del movimento notav. Sappiamo anche che l’estate di lotta no tav ha dimostrato che la potenza del movimento e di tutte le realtà che hanno partecipato, contaminandosi a vicenda, è la nostra certezza e ciò da cui dobbiamo partire per guardare al futuro.
Quasi una vendetta da parte della questura torinese a termine del Festival Alta Felicità, dopo innumerevoli tentativi per mettere i bastoni fra le ruote, dopo indagini al sindaco di Venaus, dopo insinuazioni per mancanza di sicurezza, il festival è stato portato a termine come tutti gli anni, da sette anni, come un grande risultato. Il risultato di una lotta pluridecennale capace di collaborare, cooperare, immaginare modi diversi di vivere, di stare insieme con l’obiettivo di lottare.
A fronte di una spasmodica ricerca di visibilità da parte degli uffici della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali per avere il proprio momento di riscossa, ci auguriamo un futuro di libertà per tutti e tutte, stringiamoci per essere più forti e continuare come sempre a lottare, perché a sarà dura sì, ma per loro.
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