InfoAut
Immagine di copertina per il post

I detenuti del carcere di Torino inviano una donazione al giovane di Montesilvano attaccato ai macchinari, che rischia a causa delle bollette

I detenuti del Blocco B del carcere delle Vallette di Torino, tra cui Giorgio Rossetto, hanno organizzato una raccolta fondi da destinare alla famiglia di Riccardo, il giovane di Montesilvano obbligato a vivere attaccato ai macchinari.

La notizia che aveva fatto scalpore è stata ripresa anche dal programma “Le
Iene” l’11 ottobre, nel quale la mamma Barbara aveva lanciato un grido di allarme denunciando il rischio di non riuscire più a pagare le bollette a causa del cospicuo aumento.
Colpiti dalla tragica notizia, i detenuti hanno raccolto 910 euro che sono stati spediti alla causale “Donazione per Riccardo – calore e vita”. Una cifra da loro definita “apparentemente piccola, ma vista la situazione di povertà in cui si trovano la stragrande maggioranza dei prigionieri non è di poco conto”.

Conclude così la lettera firmata dai detenuti che definiscono le istituzioni “disattente” e che segnalano che il problema “non è più trovare un accordo tra politici e politica, ma l’accordo con le persone che, ormai esasperate, si sentono abbandonate da una politica incapace di far fronte ai bisogno primari delle persone, proprio come la mamma del povero Riccardo, una fra le tante che non
riuscendo più a pagare la bolletta della luce guarda lo Stato italiano con sdegno e sfiducia, ritrovando al proprio fianco gente normale e “malviventi” che in qualche modo riescono a capire quando è arrivato il momento di intervenire”.

Di seguito la lettera integrale inviata alle Iene:

ALL’ATTENZIONE DELLE IENE

OGGETTO: Messaggio alle IENE da parte dei detenuti del blocco “B” della C.C. di Torino.

Tramite uno dei vostri servizi, abbiamo preso atto della vicenda del povero Riccardo e, così, abbiamo dato atto ad una raccolta fondi da destinare al ragazzo.

Noi detenuti del Blocco “B” della Casa Circondariale di Torino ci tenevamo ad inviare un messaggio alle istituzioni di questo paese proprio tramite il programma televisivo “LE IENE”.

Un sollecito rivolto allo Stato italiano e agli uffici competenti affinché individuino il momento migliore per intervenire sulle necessità di alcuni soggetti e famiglie che convivono con delle problematiche di non poco conto, aggravate inoltre dal periodo di crisi che il nostro paese ormai da anni sta vivendo.

Il suggerimento che noi detenuti ci siamo permessi d dare a tutte le istituzioni del nostro paese, sarebbe quello di concentrare più energie alle istanze della gente che ormai non riesce neppure ad arrivare a fine mese.

Il focus del problema, a nostro avviso, non è più trovare un accordo tra politici e politica, ma l’accordo con le persone che ormai esasperate si sentono abbandonate da una politica incapace di far fronte ai bisogno primari delle persone, proprio come la mamma del povero Riccardo, una fra le tante che non riuscendo più a pagare la bolletta della luce guarda lo Stato italiano con sdegno e sfiducia, ritrovando al proprio fianco gente normale e “malviventi” che in qualche modo riescono a capire quando è arrivato il momento di intervenire.

Firmato

“Delinquenti Attenti” vs “Istituzioni Disattente”

Raccolta fondi fatta al Blocco B dai prigionieri che erano rimasti colpiti dal caso di Riccardo, ragazzo con gravi problemi di salute che vive grazie a una macchina che consuma molta energia e con le “bollette pazze” la famiglia non riesce più a pagare.

Sono stati raccolti 910 euro spediti alla causale “Donazione per Riccardo – calore e vita”.

La somma potrebbe apparire piccola, ma vista la situazione di povertà in cui si trovano la stragrande maggioranza dei prigionieri non è di poco conto.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

carceresolidarietàtorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Guerra o Clima?”: Extinction Rebellion sulle colonne e le statue del comune di Torino chiede l’interruzione dei rapporti con Israele

Extinction Rebellion ha vestito le statue all’ingresso del Comune di Torino con dei gilet con i colori della Palestina, arrampicandosi sulle colonne e appendendo uno striscione con scritto: “Torino 2030: Clima o Guerra?”.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Stanza dell’ascolto all’Ospedale Sant’Anna di Torino chiuderà : accolto il ricorso al TAR

A settembre scorso la mobilitazione lanciata da Non Una di Meno aveva raccolto un’importante partecipazione per protestare contro l’apertura della “stanza dell’ascolto” all’interno dell’Ospedale Sant’Anna di Torino

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Re-industrializzazione e guerra, a Torino gli operai prendono parola

Un confronto a tema re-industrializzazione e riconversione bellica è in programma per questa sera, giovedì 12 giugno, a Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa