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In piazza per Francesco: “Oggi come ieri le lotte non si arrestano”

Nell’anniversario dell’uccisione di Lorusso, corteo da via Mascarella a piazza Verdi promosso dal Cua: “Per proseguire con la sua lotta, con la sua generosità, con il suo desiderio di cambiamento”.

da Zic

Come l’11 marzo di ogni anno, anche quest’anno ritrovo in via Mascarella per ricordare Francesco Lorusso nel luogo in cui lo studente e militante di Lotta Continua fu ucciso dai carabinieri durante i giorni di rivolta del 1977. Alcune/i tra le/i presenti hanno contestato la presenza della vicesindsca Emily Clancy, arrivata in fascia tricolore per deporre una composizione di fiori a nome del Comune sotto la lapide dedicata a Francesco, “qui assassinato dalla ferocia armata di regime”. Tiziano Loreti spiega così il motivo della contestazione: “Abbiamo contestato Clancy perché ci pare che da parte del Comune di Bologna non ci sia mai stata un’autocritica rispetto alla decisione del marzo 1977 di contribuire alla repressione di quel movimento. Ci pare che presenza delle istituzioni e della Clancy sia più uno spot pubblicitario che un tentativo di ricucire una ferita che non si è mai rimarginata”. Inoltre “è mancata una presa di distanza” dopo le misure cautelari decise nelle scorse settimane nei confronti di diverse/i studentesse/i del Cua, aggiunge Loreti: “Siamo stanchi delle sfilate istituzionali e vorremmo più fatti”.

Nel pomeriggio dell’11 poi si è tenuto un corteo da via Mascarella a piazza Verdi promosso dal Cua.

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