InfoAut
Immagine di copertina per il post

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”. Mentre l’equipaggio della Global Sumud Flottilla viene man mano liberato a seguito dell’incarcerazione da parte di Israele una nuova flotta di imbarcazioni cariche di medicinali e aiuti umanitari partita dai porti italiani di Catania e Otranto ha raggiunto la zona di rischio e nella notte è stata attaccata dall’esercito israeliano con conseguente sequestro degli equipaggi.

A Bologna la gestione dell’ordine pubblico ha immediatamente segnato l’iniziativa, inizialmente le persone ritrovatesi al concentramento sono state divise e accerchiate dalle forze dell’ordine e sono anche state caricate con manganellate e getti di idrante prima di riuscire a partire dalla piazza in corteo. Il corteo è stato poi rincorso dalle forze dell’ordine durante il percorso che però ha visto una partecipazione importante e la determinazione di attraversare le strade della città.

video da hubautbologna

A Torino si è vista una partecipazione nuovamente oceanica, eterogenea e trasversale. A partire dalle 19.30 ora in cui era stato lanciato l’appuntamento in piazza Castello si è snodato poi un corteo verso i quartieri nord della città, durante il percorso altre persone, abitanti dei quartieri, giovani e giovanissimi si sono uniti al corteo arrivando a toccare numeri come 10 mila persone.

foto da Blocchiamo tutto – Torino

Nella notte infine si è verificato l’abbordaggio della Freedom Flottilla, riprendendo le informazioni dal comunicato diramato dalla Freedom Flottila Italia leggiamo che

“Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, l’esercito di occupazione israeliano ha attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, a 120 miglia nautiche (220 km) da Gaza, commettendo un ennesimo atto di pirateria, in violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS).

La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG) confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento.

A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente.

Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più medicinali e sono esausti.”

Si parla di 150 persone arrestate provenienti da 30 paesi diversi, tra cui 10 italiani. Il Governo italiano questa volta sta scegliendo il silenzio, dopo aver visto che le esternazioni della premier e del ministro Tajani non avevano fatto altro che implementare la partecipazione alle piazze per il blocco della Global Sumud Flottilla. Organizzazioni per i diritti internazionali come Amnesty e Human Right Watch hanno dichiarato l’intenzione di intraprendere un’inchiesta indipendente per violazione della Convenzione delle Nazioni Unite dei diritti del mare.

L’appello di tutte le organizzazioni che stanno portando avanti la campagna in solidarietà alla Flottilla chiama alla mobilitazione immediata, oggi 8 ottobre. Di seguito una lista non esaustiva degli appuntamenti di questa sera.

Venezia, Salerno, Novara, Milano, Catania, Roma, Pisa, Reggio Emilia, Bergamo, Brescia, Torino, Bari, Bologna, Cagliari, Chieti, Cremona, Ferrara, Genova, Gorizia, Lecce, Lecco, Modena, Napoli, Nuoro, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Ravenna, Saronno, Taranto, Terni, Varese, Vasto, Verbania etante altre.

Riprendiamo alcune significative interviste da Radiondadurto su quanto accaduto alla Freedom Flottiglia questa notte:

Su Radio Onda d’Urto l’intervista di mercoledì 8 ottobre, in prima mattinata, con Michele Borgia attivista del Media Group in contatto con la Coalizione Internazionale della FFC

Riccardo Farnetti ufficio stampa della Thousand Madleens to Gaza

Matteo che fa parte della logistica della  Thousand Madleens to Gaza ci parla di questa organizzazione

Comunicato stampa della FFC:

“Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, l’esercito di occupazione israeliano ha attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, a 120 miglia nautiche (220 km) da Gaza, commettendo un ennesimo atto di pirateria, in violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS).

La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG) confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento.

A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente.

Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più medicinali e sono esausti.

“Israele non ha alcuna autorità legale per detenere volontari internazionali a bordo di navi civili umanitarie”, ha dichiarato David Heap, membro della Canadian Boat to Gaza e del Comitato di Coordinamento della Freedom Flotilla Coalition. “Questo sequestro viola apertamente il diritto internazionale e sfida le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia, che impongono un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza. I nostri volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o denunciato un blocco illegale. La loro detenzione è arbitraria, illegittima e deve terminare immediatamente.”

Questo nuovo crimine segue il sequestro illegale e la detenzione arbitraria degli equipaggi delle navi della Global Sumud Flotilla, nonché delle precedenti missioni Handala e Madleen, e l’attacco con droni israeliani contro la nave Conscience lo scorso maggio nelle acque europee, che lasciò l’imbarcazione in fiamme e fuori uso.

Si tratta di una strategia deliberata di violenza e intimidazione, volta a impedire la solidarietà internazionale e a criminalizzare la cooperazione umanitaria. Israele mostra ancora una volta di non temere alcuna conseguenza, protetto dall’inerzia complice dei governi occidentali, che tacciono di fronte a crimini evidenti, violazioni sistematiche del diritto internazionale e atti di guerra contro civili disarmati.

Israele continua ad agire nell’impunità più assoluta, violando: le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) che impongono il libero accesso degli aiuti umanitari; le Convenzioni di Ginevra, che tutelano civili e operatori umanitari; il diritto del mare, che garantisce la libertà di navigazione in acque internazionali; e ogni principio etico e umano alla base del diritto internazionale.

La Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza denunciano con forza questo ennesimo crimine di guerra e chiedono a tutti i governi, alle Nazioni Unite, alla Corte Penale Internazionale e alla società civile mondiale di agire immediatamente per fermare l’escalation e imporre la fine dell’assedio genocida contro Gaza.

Chiediamo:

La fine immediata del blocco illegale e mortale imposto alla Striscia di Gaza;

La cessazione del genocidio israeliano contro la popolazione civile;

Il rilascio immediato e incondizionato di tutti i volontari rapiti;

La consegna diretta e immediata degli aiuti umanitari ai palestinesi, senza alcun controllo israeliano;

L’apertura di un’inchiesta internazionale indipendente sui crimini commessi contro la Flotilla e i suoi membri;

La piena responsabilità e condanna ufficiale per gli attacchi militari israeliani contro imbarcazioni civili umanitarie in acque internazionali.
____________

La comunità internazionale ha il dovere morale e giuridico di reagire.
Ogni silenzio, ogni rinvio, ogni neutralità è complicità con il crimine.

Le nostre navi non portavano armi, ma coscienza, solidarietà e umanità.
Ed è proprio questo che Israele teme di più.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Bolognacrisiguerraisraelepalestinatorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Germania: “Non siamo carne da cannone”, sciopero studentesco contro il servizio militare. Il Bundestag approva la leva

Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bulgaria: cade il governo dopo le proteste. Quali scenari?

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni.

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.