Instagram, funzionamento e controversie delle nuove restrizioni sui contenuti politici
Da qualche giorno, probabilmente, avete notato su Instagram (e, in minor misura, anche sugli altri software di Meta) post inerenti ad una nuova limitazione, che sembra vera e propria censura, dei contenuti politici.
Prima di spiegare come funziona e come fare ad aggirare queste restrizioni, è importante sottolineare che, attualmente, questo aggiornamento non è ancora arrivato in Italia, anche se presumibilmente sbarcherà prossimamente sui social di Meta anche nel nostro paese.
Meta, a febbraio di quest’anno, aveva annunciato di voler introdurre una nuova restrizione, per ora solo su Instagram ma che ”arriverà presto anche su Threads e Facebook”, riguardante i contenuti politici che vengono visualizzati nel feed di Esplora e nei suggerimenti di reel e utenti – senza intaccare i contenuti pubblicati dai profili che si seguono, ma togliendo quindi la possibilità di scoprirne altri.
Di fatto, questo aggiornamento segue la linea che, dalla pandemia in avanti, i social di Meta stanno portando avanti contro la disinformazione e le fake news: uno scopo di facciata lodevole, ma che lascia completamente in mano a Meta, un’azienda privata, l’ultima parola su cosa è o non è disinformazione – o, in questo caso, cosa è o non è politico. Già nel 2021 infatti Meta ha introdotto delle restrizioni sui “contenuti sensibili” che funzionano allo stesso modo, andando a nascondere profili e contenuti che il social etichetta come “sensibili” – ma perché limitare invece il contenuto politico?
La risposta di Meta è che, date le imminenti elezioni negli Stati Uniti, vogliono tutelare l’utenza da inganni e false notizie, oscurando contenuti su “governi, elezioni o temi sociali che influenzano le persone e la società”: un altro passo verso la costruzione di una ‘bolla’ isolata per ogni utente, ma che limita di fatto l’uso che molte persone fanno dei social network come fonti di informazione, anche e soprattutto politica. Ma preoccupano due fattori: il primo è che Meta, recentemente, è stato accusato in un report della Human Rights Watch di censurare sistematicamente i contenuti, anche pacifici, riguardanti il tema della Palestina; pare quindi che questa mossa sia una prosecuzione, e al contempo una giustificazione, di questo incremento di censura. Il secondo è che, di default, Instagram imposta le limitazioni come attive appena si aggiorna l’applicazione, di modo che tutta una parte di utenza non a conoscenza di questo dettaglio non se ne renda nemmeno conto.
Come fare quindi ad aggirarla?
Dalla schermata del profilo, selezionare le tre barre in alto a destra; poi, nella sezione “cosa vedi”, selezionare la voce “contenuti suggeriti”. A questo punto, quando arriverà l’aggiornamento, ci sarà la voce “contenuti politici”, in cui si potrà decidere se limitare o meno la quantità di contenuti del genere visualizzati.
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