InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.

da Antudo

PALERMO, 31/03/2024

Con queste righe vorrei rincuorare quanti in questi giorni si sono preoccupati per la mia situazione: i compagni e le compagne, i ragazzi e le ragazze della Palestra Popolare Palermo, i miei compagni di lavoro e tutti gli amici e le amiche che, sono sicuro, mi stanno pensando e di cui sento forte la vicinanza. Purtroppo non mi è stato possibile scrivere prima e spero che questa lettera vi arrivi presto.

Giorno 21, una volta condotto al carcere Pagliarelli, dopo la burocrazia di rito, sono stato subito portato al reparto di alta sorveglianza e qui portato in isolamento dove ancora mi trovo da dieci giorni. Nonostante la freddezza dell’ambiente e la costrizione sono stato accolto con affetto dalla comunità carceraria che mi ha fatto avere generi di prima necessità e di comfort visto che al mio ingresso alla matricola mi sono stati sequestrati tanti dei miei, ritenuti non autorizzati. Alcuni detenuti, comunque, come dicevo, hanno condiviso con me cibo e prodotti per l’igiene che mi sono stati portati dai lavoranti. Sto bene e mi sento in forze.

Mi mancano tantissimo i miei bambini e mia moglie ma il mio morale è alto come sempre. I primi giorni che ero qui sono venuto a sapere indirettamente, tramite i racconti dei miei compagni di sezione, con cui riesco a comunicare attraverso le sbarre del cancello e della finestra della cella, che la notizia del mio arresto ha avuto un certo risvolto mediatico e mi hanno detto anche del corteo del giorno dopo.

Qui sono “U pumpieri” e quando sono arrivato mi hanno cantato la canzoncina “Il pompiere paura non ne ha!” Grandi!!!
A proposito del risvolto che ha avuto la vicenda, il primo giorno, un ragazzo qui in isolamento nella cella di fianco alla mia, dopo essersi informato sulla vicenda e avermi fatto diverse domande mi ha detto: «ma come quelli lucrano e si arricchiscono fabbricando armi, fanno morire una marea di persone innocenti e a te ti trattano da terrorista?»

Forse questa è la sintesi perfetta di tutte le considerazioni che si potrebbero fare sulla vicenda e di come siamo immersi in una propaganda di guerra.

Mando un abbraccio forte a tutte e a tutti, soprattuto a chi in questi mesi è stato impegnato con me nella costruzione delle mobilitazioni contro il genocidio messo in atto a danno del popolo palestinese da parte del governo israeliano, contro l’industria bellica e le implicazioni del governo italiano nel commercio di armi con paesi imperialisti e guerrafondai. Contro le politiche coloniali estrattiviste e di distruzione dei territori connesse alla guerra e contro le grandi opere funzionali alla guerra come il ponte sullo Stretto di Messina. E in generale contro le guerra imperialiste messe in atto in questa nostra epoca, come sempre, per annientare l’autodeterminazione dei popoli.

Questo provvedimento inflitto a me, Marco e Domiziana, nelle sue tempistiche, nelle sue forme e nella sua narrazione è anche un tentativo di intimidire e un attacco nei confronti del movimento.

Continuiamo nel nostro percorso di lotta a testa alta e facciamo tutto ciò che ci è possibile per far sentire la voce dei popoli oppressi e dar forza alla loro lotta di liberazione. È questo il nostro compito oggi. Non c’è altra strada per opporsi alle guerre imperialiste di quella che mette in campo la solidarietà tra i territori.
Non lasciamoci intimidire né distrarre dalla repressione.
Siamo dalla parte giusta della storia.

ANTUDO!

Luigi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

antudocarcereguerraLEONARDOluigi spera

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bulgaria: cade il governo dopo le proteste. Quali scenari?

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni.

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le guerre del Nord e il futuro degli equilibri geopolitici ed economici mondiali

A ben guardare, però, lo scontro apertosi ormai da anni, per il controllo delle rotte artiche e delle materie prime custodite dal mare di ghiaccio che corrisponde al nome di Artico ricorda per più di un motivo la saga della corsa all’oro del Grande Nord che l’autore americano narrò oppure utilizzò come sfondo in molti dei suoi romanzi e racconti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I tatuaggi di Pete Hegseth, l’America Latina e la guerra che viene

Mentre scriviamo queste righe il Presidente degli Stati Uniti dichiara unilateralmente chiuso lo spazio aereo sopra il Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Germania: “Non siamo carne da cannone”, sciopero studentesco contro il servizio militare. Il Bundestag approva la leva

Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz.