Un’altra vittima della violenza razzista della polizia negli Stati Uniti. Lo scorso 3 gennaio, a Los Angeles, l’insegnante 31enne, afrodiscendente, Keenan Anderson, è stato ucciso da agenti che lo hanno colpito con il taser per oltre 30 secondi.
Depositata un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulle denunce per manifestazione non preavvisata e possesso d’arma notificate agli attivisti di Extinction Rebellion, a Torino.
Nuova inchiesta sul movimento contro le servitù militari con l’aggravante di terrorismo. Si approfondisce ulteriormente la guerra interna contro chi si oppone al militarismo montante e alla devastazione dei territori.
Nessun tentativo di adombrare complotti, ma solo un’amara riflessione: può essere che non ci sia uno straccio di giornalista interessato a capire come si stanno comportando le forze dell’ordine in questa vicenda?
Domani torneremo sotto il Tribunale in occasione della 2° udienza del processo per “associazione a delinquere”, ricordiamo che la prima udienza aveva visto l’entrata in scena di Ministero degli Interni e Presidenza del Consiglio dei Ministri come parte civile nel procedimento.
La fine dell’anno dà a molti la possibilità di esprimere buoni propositi per il futuro o per tracciare bilanci sul passato. Noi, invece, ne approfittiamo per fare un riepilogo di tutte le situazioni di restrizione della libertà personale che ci riguardano.
Il 31 dicembre è stata una giornata di lotta nella città di Roma. Cominciata la mattina fuori le mura del carcere di Rebibbia e continuata il pomeriggio in vicolo della moretta in solidarietà alla lotta di Alfredo Cospito.
Si tratta del sesto suicidio registrato, nel corso del 2022, nel penitenziario lombardo. Sfiorano così quota 90, un macabro record, i detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane.
Ricordiamo tutti la mattanza compiuta all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere quando 283 agenti di polizia entrarono all’interno del reparto Nilo del carcere Francesco Uccella armati di caschi, manganelli, alcuni a volto coperto, irrompendo nelle celle dei detenuti e prestando chiunque fosse presente.
Riceviamo una bella notizia: i quattro giovani studenti arrestati l’11 maggio scorso a Torino, a seguito della manifestazione che indicava in Confindustria la responsabilità della morte di Giuseppe e Lorenzo in alternanza scuola-lavoro, sono finalmente liberi.