Parte da Napoli una piattaforma per la sensibilizzazione della società civile e per l’eliminazione dei due istituti più inumani dell’ordinamento penitenziario italiano. Il documento vede la sottoscrizione come primi firmatari di oltre sessanta gruppi e associazioni, e centocinquanta tra artisti, intellettuali, docenti universitari, ricercatori, avvocati, attivisti.
In questi giorni la prima notizia di tutte le testate è stata l’arresto, condito da mirabolanti commenti sensazionalistici, di Matteo Messina Denaro, boss indiscusso di Cosa Nostra, coinvolto in prima persona tra le principali stragi e assassini degli ultimi trent’anni di storia del nostro paese.
Aperta un’inchiesta sulla morte del ragazzo di 23 anni annegato nel Brenta, dove si era tuffato per sfuggire all’inseguimento degli agenti del commissariato Stanga. Succede ancora, come nel caso di Khadim Khole nel giugno 2021.
Un violento accanimento su tutte e tutti quelli che vogliono semplicemente praticare la lotta al cambiamento climatico, tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 firmata nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Da tempo ormai il tema del carcere, del 41 bis e dell’ergastolo ostativo sono argomenti all’ordine del giorno, in maniera inaspettatamente trasversale, a seguito della dura scelta di portare avanti lo sciopero della fame, ormai da 85 giorni, da parte di Alfredo Cospito.
Un’altra vittima della violenza razzista della polizia negli Stati Uniti. Lo scorso 3 gennaio, a Los Angeles, l’insegnante 31enne, afrodiscendente, Keenan Anderson, è stato ucciso da agenti che lo hanno colpito con il taser per oltre 30 secondi.
Depositata un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulle denunce per manifestazione non preavvisata e possesso d’arma notificate agli attivisti di Extinction Rebellion, a Torino.
Nuova inchiesta sul movimento contro le servitù militari con l’aggravante di terrorismo. Si approfondisce ulteriormente la guerra interna contro chi si oppone al militarismo montante e alla devastazione dei territori.
Nessun tentativo di adombrare complotti, ma solo un’amara riflessione: può essere che non ci sia uno straccio di giornalista interessato a capire come si stanno comportando le forze dell’ordine in questa vicenda?
Domani torneremo sotto il Tribunale in occasione della 2° udienza del processo per “associazione a delinquere”, ricordiamo che la prima udienza aveva visto l’entrata in scena di Ministero degli Interni e Presidenza del Consiglio dei Ministri come parte civile nel procedimento.