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Notav baby Notav

No il cantiere non l’abbiamo ripreso, e gli esprori non li abbiamo fermati, però…

E’ in questo però che c’è il senso di questo 11 aprile. Nella giornata in cui ancora una volta lo stato e la  ragion dello stesso si dimostrano per quello che sono: puro esercizio di potere e nulla di più, la valsusa ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza della sfida che ha davanti, dimostrando consapevolezza, forza e capacità di scegliere da se i momenti e i tempi delle proprie mobilitazioni.

La lotta notav è politica a prescindere, così rotti i divieti ieri sera, in un numero incredibile, sotto la neve d’aprile si è andati alle reti del cantiere/lager per dimostrare ulteriormente il controllo del territorio e la volontà di non cedere mai. Oggi in quella farsa della giornata organizzata dai carrozzoni del Tav, il movimento ha raggiunto tutti gli obbiettivi che si era prefissato, cioè intralciare i lavori e dimostrare la giusta ostilità contro quello che non è più il momento di non definirlo “invasor”.

Marisa, notav di ferro, ha dimostrato come l’apparato militare non sia così imbattibile, e in pochi minuti, tutto il comando interforze di Kiomontistan ha perso il controllo della situazione, con i notav ad approfittarne subito, facendo entrare tre compagne nell’inviolabile fortino.

 Tempi, modi ed obbiettivi, la lotta notav è ancora paradigma del conflitto sociale, ponendosi come cassa di risonanza per le oltre 40 città italiane in mobilitazione. (qui la cronaca).

Il vivaio del Movimento, ovvero i giovani notav, si sono riversati in autostrada senza pensarci due volte, dimostrando dopo le cariche del mese scorso, coraggio e determinazione che da queste parti non mancano davvero.

Una buona giornata insomma, che fa da ponte con le iniziative in Italia, che hanno raccolto il vento della Valle per farsi trascinare in pratiche conflittuali tradotte in stile metropolitano.

La settimana continua, a casa non si torna e il futuro è lì …a un passo, bisogna lavorare tutti insieme per costruire la spinta giusta per riprenderselo.

+’ militant

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