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Ex Moi. Un anno di autogestione

Ancora una volta “l’emergenza umanitaria” era stata una buona occasione di lucro per le tante organizzazioni del terzo settore che l’avevano gestita, bandando a ricavarne il più possibile. Occupare una casa vuota è stata la scelta di lotta e di autonomia di gente che lo Stato italiano voleva invisibile, dispersa tra le vie di una nuova cavalcata per l’Europa delle frontiere, nascosta in qualche buco per clandestini, accampata nelle campagne della raccolta e delle schiavitù.

Il 17 gennaio di quest’anno alle palazzine dell’Ex Moi si è aggiunta la casa occupata in via Madonna delle Salette, uno stabile di proprietà dei preti, abbandonato del 2008. Una prima risposta alle crescenti esigenze abitative dei profughi accorsi anche da altre regioni, una possibilità in più di costruire percorsi di autogestione. In vista della festa per il primo anno di occupazione di domenica prossima abbiamo fatto un primo bilancio di quest’anno di lotta con Nicola del Comitato di appoggio ai profughi:

 

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da RadioBlackOut

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