La marea transfemminista inonda Roma. Non Una Di Meno: “Siamo almeno 500 mila”
Con in testa un grande striscione “Transfemministe ingovernabili” è partito questo sabato pomeriggio dal Circo Massimo di Roma l’imponente corteo di Non Una Di Meno contro la violenza sulle donne e la violenza di genere, in occasione della giornata del 25 novembre.
Ad aprire la manifestazione lo spezzone dei centri antiviolenza. La marea fucsia ha invaso Roma, raggiungendo Piazza San Giovanni nel tardo pomeriggio. “Siamo almeno almeno 500mila” – La stima è delle organizzatrici di Non una di meno. La Capitale si è così mobilitata per la Giornata internazionale contro la violenza di genere e che “Non Una di Meno” ha chiamato la marea in piazza per l’ottavo anno consecutivo, “con più rabbia che mai”. La mobilitazione “non vuole essere una commemorazione delle vittime di femminicidio ma un punto di concentrazione della rivolta alla violenza strutturale che colpisce le nostre vite”, hanno ricordato dalla corteo.
Centinaia di migliaia le persone riunite con i volti segnati di rosso, o con dei fazzoletti al collo viola. Per Giulia Cecchettin, per le tante, troppe, vittime di femminicidio, hanno urlato in coro con le chiavi in mano le molte giovani in coro “ci vogliamo vive. Contro il patriarcato”. E contro le misure “insoddisfacenti” del Governo.
Azione poi nel pomeriggio a Roma a una delle sedi dell’associazione antiabortista ProVita e Famiglia. Non Una di Meno in viale Manzoni a Roma hanno aperto uno striscione recante la scritta “voi ProVita, noi ProVibra” accendendo alcuni fumogeni. Cariche da parte delle forze dell’ordine durante il blitz transfemminista.
ore 16 Primo collegamento con il nostro inviato Michele e alcune interviste realizzate dal nostro collaboratore Stefano Bertoldi. Ascolta o scarica
ore 16,30 Ancora interviste dalla manifestazione nazionale di Roma e la corrispondenza con Stefania della nostra redazione Ascolta o scarica
Alcune interviste raccolte da Stefania ad alcune giovani studentesse. Ascolta o scarica
ore 17,15 Le organizzatrici annunciano che almeno 500 mila persone stanno partecipando a questa marea fucsia che fatica a muoversi per le vie di Roma. Nuovo collegamento con Stefania della nostra redazione. Ascolta o scarica
17,50 La testa del corteo intravede Piazza San Giovanni dove è prevista la chiusura di questa imponente manifestazione, che oltre a ricordare la violenza sulle donne ha voluto ricordare il dramma della popolazione palestinese. Donne uomini e bambini da giorni obiettivi dell’attacco armato di Israele su Gaza. La corrispondenza con Michele di radio onda d’Urto. Ascolta o scarica
A Roma in mattinata blitz delle attiviste di Non Una di Meno alla sede Rai di viale Mazzini. “No alla spettacolarizzazione del dolore e al circo mediatico che quotidianamente normalizza violenze, stupri e femminicidi”, gridano le attiviste dal megafono davanti all’azienda televisiva, il cui ingresso è stato coperto dalla scritta “nostro il dolore, vostro lo share”. In 5 fermate dalla polizia e portate in questura.
Sempre questa mattina attiviste di Non Una Di Meno sono apparse davanti all’Altare della Patria di Roma, con un lettering che richiede l’immediato cessate il fuoco a Gaza e la fine del genocidio del popolo palestinese “Diamo solidarietà anche alle donne israeliane che sono state aggredite e stuprate. Abbiamo citato la Palestina perché è in atto una feroce aggressione alle civili e ai civili. È in atto un’occupazione da anni. E che Israele sia uno Stato di occupazione lo definisce l’Onu. La Guerra è l’espressione più alta del patriarcato. Dove lo stupro viene usato per il controllo. E questo è stato certamente fatto da Hamas, ma anche da altri eserciti. Come il nostro in Somalia”.ha ricordato una delle attiviste di Non Una Di Meno
Manifestazione anche a Messina organizzata da ‘Non Una di Meno’ al quale hanno partecipato in centinaia nonostante la pioggia battente, proveniente da Palermo, Catania, Lamezia Terme e Catanzaro. Il corteo che ha attraversando la città, è stato aperto da un flash mob con un ballo di flamenco per ricordare tutte le donne vittime di violenza di genere.
Oltre alle manifestazioni nazionali femministe e trasfemministe di Roma e Messina, centinaia oggi le iniziative, di piazza e non solo. Mobilitazioni anche a Torino dove hanno partecipato 15 mila persone, ed è stato organizzato un flash mob davanti alla sede Rai per denunciare come la narrazione dei fatti di violenza sulle donne sia spesso maschilista e di impronta patriarcale. ,Manifestazioni anche a Firenze, Bari, Parma flash mob ed eventi di studenti e studentesse, oltre agli incontri istituzionali. A Milano questa mattina in migliaia per dire basta a patriarcato e violenza nella manifestazione ‘Il patriarcato uccide’ promossa da diverse realtà.
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