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Movimento per la Vita? Perenne marcia indietro!

Alcuni giornali parlano di migliaia di presenze, ma a quanto pare non doveva essere così semplice trovare tanta gente disposta a scendere in piazza se gli organizzatori hanno dovuto reclutare molte persone tramite siti dedicati a offerte di lavoro, come racconta il Paese Sera in questo articolo.
Eccolo l’annuncio apparso su infojobs nei giorni scorsi:
“La filiale di Roma Anagnina dell’agenzia per il lavoro Orienta spa cerca, per associazione cattolica no profit, dialogatori per raccolta fondi da effettuare in occasione della marcia per la vita che si svolgerà nella mattina (orientativamente 9-13) del giorno 13-05-2012, che partirà da Colosseo per arrivare a Castel Sant’Angelo”.
37 euro netti sono stati il compenso per chi è stato “reclutato”. Di fatto il lavoro consisteva nello stare ai lati del corteo e raccogliere offerte.
Ovviamente questo attacco non poteva passare sotto silenzio. Il percorso era stato precedentemente tappezzato da striscioni e cartelli contro la marcia, ribadendo che la gravidanza deve essere una libera scelta della donna e che non verrà permesso a nessuno di toccare i consultori o di farvi entrare il Movimento per la Vita.

Laboratorio Sguardi Sui Generis

Di seguito il comunicato delle compagne romane e l’intervista realizzata con loro ai microfoni di Interferenze (trasmissione a cura del Laboratorio Sguardi Sui Generis su Radio Blackout)

La marcia per la vita!?…no! IL MARCIO DELLA VITA!

Oggi Domenica 13 maggio 2012, un gruppo di donne, femministe e lesbiche ha deciso di boicottare attraverso azioni di controinformazione la manifestazione “Marcio della vita”. Una giornata indetta dai movimenti prolife capeggiati da Olimpia Tarzia: promotrice della proposta di legge che caldeggiava la privatizzazione dei consultori del Lazio e voleva inserirvi cattolici ed obiettori di coscienza. I movimenti delle donne hanno raccolto migliaia e migliaia di firme per rigettare questo abominio dimostrando che su temi tanto dibattuti come l’aborto e la Ru486 la società civile è attenta e responsabile. Abbiamo preso parola rispetto alla vergognosa apertura del cosiddetto” cimitero dei bambini mai ….” che è stato pagato profumatamente dalle amministrazioni locali. Questo luogo è l’ennesima occasione per strumentalizzare il corpo delle donne e imporre la loro morale bigotta e catto – fascista. In questo momento di crisi, i discorsi dei movimenti pro life sono ancora più irresponsabili e fuori dalla realtà: a maternità non è una scelta. Come si decide quando avere figli/e se non si non arriva a fine mese e/o sei precaria? D’altronde a questa gente in linea di principio interessano solo due momenti: il concepimento e la morte. Nel mezzo, come ironizzava Padre Pizarro (Corrado Guzzanti), c’è un “grandissimo chi se ne frega”! L’unico modo per conoscere e riconoscere la propria sessualità è non considerarla un tabù e una vergogna. L’unico modo per prevenire gravidanze indesiderate è il sesso libero e consapevole.
Contro chi vuole marciare su Roma e chi su Roma ci marcia privatizzandola, noi rivendichiamo libertà di scelta sulle nostre vite! Aborto clandestino, profitto di milioni è questa la morale dei preti e dei padroni!

L’intervista con Sara:

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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