Dal cappello a cilindro dell’alta velocità valsusina escono sempre novità, l’ultima in ordine di tempo è quella pubblicizzata su alcuni organi di stampa: “ i notav in Clarea deviano l’acqua..” .
In apparenza, in cima alle preoccupazioni collettive vi è l’agitarsi dello spettro della fame nei paesi più poveri del mondo. Peccato che tutti abbiano glissato sul fatto che – dall’entrata in vigore dell’accordo – solo una minima parte del grano sia stata effettivamente destinata ai poveri suddetti.
La marcia verso la liberazione è una marcia collettiva del colonizzato e del colonizzatore, dell’oppresso e dell’oppressore. E chi si rifiuta di andare avanti nella direzione della liberazione la subirà comunque, ma in modo molto doloroso e molto crudele.
Nuova giornata di mobilitazione oggi a Napoli in difesa del reddito di cittadinanza.
Per il terzo anno consecutivo, dal 1° al 6 agosto, si è svolto a Cala dei Ginepri, Costa Merlata (Brindisi), l’Ostuni Climate Camp: una iniziativa promossa dalla Campagna nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile, una rete che comprende associazioni e comitati che da anni si battono per la salvaguardia dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici.
Anche quest’anno in movimento no muos ha attraversato i territori della sughereta di Niscemi.
Che succede in Niger, fra i paesi confinanti come il Burkina Faso, il Mali e tutta l’area del Sahel?
La Nuova Caledonia – Kanaky è il vero nome di questo arcipelago del Pacifico colonizzato dalla Francia – ha notevoli giacimenti di nichel. La popolazione si mobilita regolarmente contro il saccheggio di queste risorse minerarie da parte delle multinazionali.
«Nella tempesta fra tutte più sacra / cada in rovina il muro del mio carcere / e avanzi il mio spirito / sovrano / libero / nella terra sconosciuta»
Domenica sera il Niger ha chiuso il proprio spazio aereo affermando che la misura è necessaria per contrastare la minaccia di un intervento militare da parte di un paese vicino.