InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sfruttamento a quattro stagioni

||||

Giornata determinante per la lotte operaie a Modena in questo soleggiato lunedì mattina.

Siamo davanti ai cancelli di Italpizza, noto colosso industriale modenese, con commesse in tutto il mondo e leader per la produzione della pizza surgelata. E’ un’azienda recentemente tornata in mani italiane dopo una breve parentesi a comando inglese.

Grazie all’entrata in scena dell’onnipresente industriale Cremonini (leader nella trasformazione delle carni lavorate) che ha immesso capitale per l’ammodernamento delle linee e delle tecniche di conservazione, è stato possibile incrementare il fatturato annuo attestandosi su un valore di circa duecento milioni di euro, con una produzione giornaliera che sfiora le 250 mila pizze al giorno, recentemente alla ribalta della cronaca per aver ottenuto dal Comune di Modena la possibilità di espandere la propria area produttiva di circa 1750 mq.

All’interno di questa ‘Eccellenza modenese’, come ama definire spesso il Partito Democratico le aziende più importanti del territorio modenese, qualcosa in questi ultimi mesi non è andato per il verso giusto (per i padroni). A inizio dicembre numerosi lavoratori e soprattutto lavoratrici delle due coop in appalto si iscrivono al sindacato si Cobas denunciando turni di lavoro insostenibili ma, soprattutto, l’assunzione con contratto da multiservizi anziché quello, dovuto viste le mansioni svolte, da alimentarista.

Ovviamente non è una novità, anzi, troppo spesso abbiamo assistito a questo gioco sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici, utile solo a far arricchire i padroni delle fabbriche e delle cooperative in subappalto. In ogni caso, è immediato da parte di coop. Evologica l’allontanamento in chiara chiave punitiva delle lavoratrici dal posto di lavoro.

Il 28 novembre scatta lo sciopero davanti ai cancelli e dopo poche ore viene promesso un tavolo di trattativa in prefettura il 5 dicembre, il picchetto continua, nonostante la presenza ingente di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, finchè non venissero date garanzie e tutele ai lavoratori e alle lavoratrici sospese.

Rimane aperto lo stato di agitazione. Nel tavolo prefettizio si rifiuta qualsiasi dialogo con le delegate e i delegati iscritti al sindacato, non viene neanche data loro la possibilità di prendere parola facendo capire bene quali siano i reali interessi da tutelare in questa città. Anziché mollare e rassegnarsi, le mani che fino al giorno prima impastavano, oliavano e condivano le pizze inforcano striscioni, bandiere, megafoni e la determinazione di chi dopo anni di vessazioni e sfruttamento esige il proprio riscatto.

Immediatamente lo stato di agitazione si concretizza e le fila operaie si serrano e si saldano davanti ai cancelli, il blocco delle merci è appena iniziato. La risposta della repressione non si fa attendere e durante la serata il picchetto e un cordone di compagne viene caricato con ampio uso di lacrimogeni. Si rilancia immediatamente per il giorno dopo.

La mattinata successiva si apre con l’immagine di una compagna operaia che si aggira per il presidio sorridendo e facendo finta di offrire a tutti e tutte la colazione. In realtà in mano ha un vassoio ricolmo dei candelotti di CS sparati il giorno prima. Inutile dire che ormai la solidarietà all’interno della fabbrica, da parte di chi nei giorni precedenti era rimasto al lavoro, si fa sempre più forte e tanti e tante si uniscono al picchetto.

Ormai la situazione sfugge di mano ai padroni e a Polizia e Carabinieri arrivano ordini di iniziare a mostrare i pugni. Cariche, lacrimogeni e blocchi della strada Vignolese (una delle principali arterie cittadine) non mancano anche in questa seconda giornata. Il silenzio da parte delle ‘istituzioni’ e dei sindacati confederali è assordante.

Anche se nonostante questo la voce corre in fretta, una delegazione del SiCobas si presenta alla manifestazione dell’8 dicembre sui prati di Vaciglio, su cui da un anno il Comitato MobastaCemento lotta per evitare l’ennesima speculazione edilizia che devasterebbe una delle aree verdi più belle della nostra città. Si crea solidarietà e attenzione mediatica su ciò che accade a San Donnino (sede dell’azienda a due passi da Modena). Anche Non una di Meno Bologna prende posizione al fianco delle compagne operaie e migranti.

Dopo una domenica per ricaricare le energie, lunedì 10 dicembre riparte il blocco alle 3 di mattina. Straordinaria la presenza operaia, segno di come la lotta dura e concreta riesca a creare aggregazione e forza. Viene srotolato lo striscione in cui si ricorda Nabil, storico iscritto Sicobas prematuramente scomparso. Dopo qualche ora arrivano le prime camionette e iniziano le prime cariche per tentare di far interrompere la lotta. Nuvole di gas Cs sono ovunque, l’aria si fa irrespirabile al punto che un giornalista locale cade svenuto a terra.

Il nervosismo è palpabile, la Digos e un agente dei Ros iniziano a perdere la testa creando l’ambiente ideale affinchè i reparti di celere possano dare sfoggio di tutta la loro brutalità. Il pestaggio di un giovane lavoratore inerme a terra, urgentemente portato in ospedale rimarrà negli occhi e nel cuore di ognuno di noi per molto tempo. Sono quattro i feriti di questa intensa giornata di lotta. Nonostante questo la lotta continua, non si può fermare. Il picchetto si ricompatta e continua fino a quando arriva la promessa di un nuovo tavolo di trattativa per la giornata di domani (martedì 11 dicembre) alle dieci e mezza.

Qui non siamo davanti a una battaglia singola o minoritaria, è la prima lotta operaia al tempo del Decreto Salvini e nonostante tutti i rischi e i timori la voglia di riscatto è predominante. I fucili sono in spalla alle lavoratrici e ai lavoratori al momento. Hanno percepito sulla loro pelle la brutalità del potere in perenna difesa degli interessi di un capitale che li ha sfruttati per troppo tempo.

Non ci saranno scappatoie possibili questa volta, non si risolverà tutto con un panettone mangiato il giorno di Natale o con qualche effimera delibera regionale come accaduto esattamente un anno fa alla CastelFrigo. Lo squarcio è ormai aperto, tanto che, cosa accaduta solo dopo gli sgomberi delle due occupazioni a scopo abitativo, oggi si sono rincorse critiche all’operato delle forze dell’ordine e voci di solidarietà con gli scioperanti.

Domani (Martedì 11 dicembre) appuntamento alle 8 di mattina in presidio davanti ai cancelli dell’azienda in attesa del termine dell’incontro in prefettura.

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

ITALPIZZAModena

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

«Vogliamo uno spazio largo contro l’idea di governo delle città che ha la destra»

Ripubblichiamo questa intervista fatta ai compagni e alle compagne di Quarticciolo Ribelle in vista dell’assemblea cittadina che si terrà sabato 18 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, maestro vero

Franco Piperno ci ha lasciato. Fisico di fama internazionale, intelligenza di rara curiosità, tra i fondatori di Potere Operaio e di Radio Ciroma, con Franco abbiamo un grande debito. Di quelli che si hanno con i maestri. Un termine che non usiamo a caso, perché a dispetto di quanto scritto dai soliti sciacalli anche in […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, ovunque il destino ti abbia gettato…

Con grande cordoglio apprendiamo la notizia della scomparsa di Franco Piperno. Franco è stato per decenni una delle figure di riferimento dei movimenti sociali in questo paese. Dalla fondazione di Potere Operaio ad oggi le discussioni, i suoi interventi, le sue intuizioni hanno segnato generazioni di militanti alla ricerca di un mondo diverso. Franco era […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage nel carcere Modena: chiesta archiviazione per 120 agenti della polizia penitenziaria

La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per i 120 agenti della polizia penitenziaria che sono accusati di reato di tortura e lesioni personali aggravate in concorso in relazione al fatti avvenuti l’8 marzo del 2020.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le pesantissime condizioni di lavoro nell’industria delle carni a Modena

C’è un conflitto tra fornitori di manodopera che pagano i lavoratori a ore – come da contratti stipulati – e l’azienda con la quale i fornitori hanno accordi di produzione legati alla quantità di carne lavorata, di conseguenza l’aumento dell’intensità di lavorazione è giustificato per il raggiungimento di quel tot di produzione necessario a pagare i dipendenti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sorvegliare e punire, anche a sprezzo del ridicolo. Succede a Modena

Perché la digos spia due pensionati modenesi? La denuncia del Comitato Verità e Giustizia per i Morti di Sant’Anna

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Liberə Tuttə – Corteo anticarcerario a Modena 12/03

Domenica 12 Marzo – ore 14.00 | Piazzale Primo Maggio – MODENA

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Modena: sciopero provinciale Si Cobas per il maxi-processo Italpizza. In 66 alla sbarra

Il sindacato di base Si Cobas ha promosso per la giornata di ieri, lunedì 20 febbraio, a Modena, uno sciopero provinciale in occasione di una nuova udienza del maxi-processo Italpizza, che vede alla sbarra decine di operai, sindacalisti e solidali: 66 imputati per gli scioperi, vittoriosi, del 2018 e 2019 che costrinsero l’azienda a rinunciare […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

INCREDIBILE DECISIONE DEL TRIBUNALE DI MODENA: Italpizza è equiparata allo Stato, e il sindacato dovrebbe risarcirla come tale

Riprendiamo dalla pagina facebook del Si Cobas di Modena la notizia sull’assurda decisione del Tribunale, l’ennesimo precedente che si inserisce nella strategia di normalizzazione del dissenso sociale che sta diventando sempre più articolata a livello nazionale. Oggi, lunedì 3 ottobre 2022, nel corso dell’udienza preliminare per il maxi-processo Italpizza, il Tribunale di Modena ha preso […]