Firenze: lavoratori GKN da tre notti in cima alla Torre “Non è disperazione, è dignità operaia”
Lotte operaie. Hanno trascorso la terza notte sulla torre di San Niccolò a Firenze, sulla quale erano saliti venerdì sera in segno di protesta, il gruppo di operai del Collettivo di fabbrica dell’ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) che chiedono l’immediato pagamento della cassa integrazione spettante.
“Bonifico di tutti gli arretrati, pagare tutto il dovuto, liberare il contatto nazionale e integrativo che l’azienda ha di fatto preso in ostaggio, mandare le buste paga mancanti (da dicembre ad oggi!!), reintegra dei colleghi indotti ingiustamente a licenziarsi, dare il via al piano di reindustrializzazione dal basso elaborato dai lavoratori”, sono queste le richieste degli operai fiorentini.
In quattro sarebbero ancora sulla torre e l’intenzione degli operai sarebbe quella di proseguire la protesta a oltranza. Ieri, sabato, gli operai hanno convocato una conferenza stampa per spiegare le ragioni del gesto e dare aggiornamenti sulla vertenza, iniziata l’8 luglio del 2021 con un licenziamento collettivo via email per 422 persone. I lavoratori hanno affisso alcuni striscioni tra cui uno con scritto ‘Scusa Firenze, quella lotta è di tutt* e per tutt*’ e un altro che recita “Gkn non si tocca’.
L’8 e 9 luglio 2023, in occasione del secondo anniversario dall’inizio della vertenza operaia, il Collettivo di fabbrica ha organizzato due giorni di iniziative, con concerto l’8 luglio sera alla presenza di Willie Peyote, Punkreas, Assalti Frontali e altri artisti. Oggi invece, domenica 2 luglio, nel pomeriggio assemblea pubblica con appuntamento alle 18 in piazza Poggi, Firenze.
Un aggiornamento sulla vertenza con Matteo Moretti, operaio, rsu Fiom e del Collettivo di Fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) Ascolta o Scarica.
Il comunicato di questa mattina dei lavoratori GKN:
Luglio insorgo quando voglio
La nostra rabbia tocca il cielo
Spiccare il volo o cadere
1. Siamo stati contattati dalle istituzioni. Ci hanno detto che “la cassa è stata sbloccata” e “mercoledì arrivano i pagamenti”. Questo di per sé ancora non vuole dire nulla. E dimostra che Prefettura e Ministero del Lavoro sulla nostra vicenda non capiscono niente o fanno finta di non capire. Abbiamo chiesto un incontro stamattina in Prefettura per delineare il complesso della situazione e delle nostre richieste. Ci è stato detto che l’incontro sarà possibile quando scendiamo dalla Torre.
2. Atteggiamento grave, gravissimo, da parte di chi tollera da 8 mesi un sequestro di diritti. Non siamo in un film e questo non è un gioco. Sono stati muti e inoperosi di fronte a famiglie senza stipendi e ora dettano condizioni. L’azione sulla torre prosegue e finisce come e quando decidiamo.
3. Il tema è avere certezza di questi pagamenti, ma non solo. Di quali mensilità stiamo parlando? Qf consegna le buste paga? Paga tutto il dovuto? In una frase, la violenza di Qf verso questo territorio deve cessare.
4. Qf trattiene in maniera indebita i giorni di cassa integrazione dall’1 al 9 ottobre. Sono una frazione della precedente cassa (11 ter) che Qf ha dichiarato di avere anticipato ai lavoratori. Ma questo non è vero per il periodo 1-9 ottobre. Sono soldi Inps diretti ai lavoratori che Qf sta trattenendo.
5. Non esiste solo la cassa integrazione ma tutta la quota parte di giorni lavorativi, elementi contrattuali (ferie, benefits, permessi ecc) che Qf non sta pagando. Per impedirci di accedere al nostro credito, Qf non consegna le buste paga da dicembre.
6. Prefetto e ministero del lavoro devono attaccarsi al telefono e chiedere perché una azienda non consegna le buste paga degli ultimi sei mesi.
I casi infatti sono due: o l’azienda non è in grado di fare delle buste paga o le trattiene indebitamente.
Nel primo caso, se una azienda non è in grado di fare le buste paga, vuol dire che non è una struttura di impresa. È evidentemente una struttura con altre finalità.
Se invece non le consegna per scelta, questo è un crimine sociale e l’ispettorato del lavoro deve iniziare una azione, con risvolti penali.
7. Convocare immediatamente un tavolo regionale che faccia il punto sulla reindustrializzazione, a partire dallo scouting pubblico e dal progetto di reindustrializzazione operaio.
8. Ricapitoliamo:
– pagare 1-9 ottobre
– sbloccare tutti i flussi per fare avere ai lavoratori tutta la cassa integrazione arretrata
– pagamenti certi
– consegnare le buste paga ai lavoratori
– pagare tutte le spettanze
– fare partire la reindustrializzazione subito: tavolo regionale e sostegno pubblico al progetto di reindustrializzazione operaio
– reintegra di coloro che sono stati costretti a licenziarsi, messa a disposizione dello stabilimento della reindustrializzazione portata dallo scouting pubblico e dal progetto elaborato dal comitato tecnico scientifico del Collettivo di fabbrica
9. Sarà un’altra lunga giornata. Degna di essere vissuta. Per la fabbrica socialmente integrata, per ricreare 400 posti di lavoro, per le produzioni ecologicamente e socialmente avanzate.
10. A luglio insorgo quando voglio. Non ci sarà una sola azione risolutiva ma un altro capitolo di questa caparbia lotta operaia. La nostra rabbia ora tocca il cielo. Spiccare il volo o cadere.
In ogni caso ci vediamo poi tutte e tutti l’8 e 9 luglio di fronte ai cancelli della Gkn
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