Alfredo Cospito, l’esponente anarchico in sciopero della fame da 115 giorni, è stato trasferito questo pomeriggio dal carcere di Opera all’ospedale San Paolo di Milano, in una delle stanze riservate ai detenuti in 41 bis.
Considerazioni sulla condizione giovanile parlata da altri.
È di questi giorni la notizia che un agente della polizia penitenziaria di Biella sia stato arrestato e altri 27 sospesi dal servizio per ordine della Procura della provincia piemontese, per il reato di tortura sui detenuti nella casa circondariale di via dei Tigli.
Il carcere era fermo al Codice Rocco, di emanazione fascista: nel 1975 si arrivò al nuovo ordinamento penitenziario dove era contenuto anche l’articolo 90, che prevedeva la sospensione dei diritti per i reclusi nelle situazioni di emergenza.
Riportiamo i comunicati della Cassa AntiRep delle Alpi Occidentali sulla grave vicenda che ha coinvolto Alessio Attanasio detenuto per 20 anni in regime di 41bis e ora spostato in Alta Sicurezza.
Un gesto di solidarietà femminista, contro la violenza maschile in divisa nei confronti di una compagna. Non fanno in tempo ad aprirlo per appenderlo fuori dal tribunale che la polizia carica, manganella e poi denuncia.
Roma al fianco di Alfredo, contro 41bis ed ergastolo ostativo: 2000 persone in pizza.
Sabato di mobilitazione contro il 41 bis e per Alfredo Cospito, esponente anarchico in sciopero della fame ormai da 108 giorni. I medici e il Tribunale di sorveglianza di Milano stanno cominciando a valutare l’eventuale trasferimento dal centro clinico del carcere milanese di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo. L’ipotesi di un […]
Parlare di carcere. Per chi, sia pure per pochi mesi, l’ha subito, si riapre come una ferita, il senso di spaesamento che provi varcando i cancelli e ti si risveglia dentro nei momenti bui, anche dopo, quando torni a percorrere le libere vie del mondo.
Questa mattina, al Centro Sereno Regis di Torino, si è tenuta, a due anni dalla sua scomparsa, la conferenza stampa della famiglia Raddi sulla drammatica vicenda occorsa ad Antonio, che nel carcere di Torino ha continuato a perdere peso fino alla morte.