I media israeliani evidenziano un notevole aumento di coloni israeliani che lasciano la Palestina occupata, con preoccupazioni per la sicurezza e l’incolumità che guidano questa “migrazione inversa”.
Nel campo profughi laboratorio della sinistra palestinese si vive l’angoscia per le bombe che piovono su Gaza e la preoccupazione per le incursioni dell’esercito israeliano
Case, automobili e strade distrutte punteggiano il campo profughi di Jenin mentre Israele si ritira. Ma la sfida è ancora viva.
Domenica, gruppi di coloni hanno intensificato i loro attacchi ai danni dei palestinesi e delle loro proprietà in tutta la Cisgiordania.
Nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver interrotto la cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale con gli insediamenti. Hanno inoltre denunciato i progetti israeliani di espansione degli insediamenti e la violenza dei coloni contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata.
All’alba di venerdì, sono scoppiati scontri nel campo profughi di Balata, a est di Nablus, a seguito dell’invasione dalle forze speciali israeliane.
Disincantati dal modello politico fallito dell’Autorità Palestinese e sempre più impressionati dalla resistenza armata a Gaza, una ribellione armata in Cisgiordania è semplicemente una questione di tempo.
L’inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente, Tor Wencesland, ha informato venerdì il Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla situazione nei Territori palestinesi occupati. Ha affermato che la situazione in Palestina è “molto deteriorata” e che “la situazione della sicurezza nella Cisgiordania occupata è bloccata in un ciclo di continuo deterioramento”.
Cisgiordania – The Palestine Chronicle. Israele ha annunciato mercoledì che sta costruendo un ulteriore muro di cemento di 45 chilometri nella Cisgiordania occupata, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Anadolu. Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha dichiarato che il muro alto 9 metri sostituirà un vecchio recinto di sicurezza costruito circa 20 anni […]
Forti tensioni sono esplose in Cisgiordania a seguito di un’ondata di arresti da parte delle autorità di Israele. L’operazione repressiva ha fatto seguito a un attentato verificatosi nella città israeliana di Bnei Brak. Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi da soldati sionisti e sette sono rimasti feriti. Negli scontri sono stati colpiti anche militari israeliani. […]