Riecheggia ricorrente e nessuno può più ignorare questa evidenza: in Sicilia prolifera una specie molto precisa di criminale, il piromane. Onnipresente nelle dichiarazioni dei politici, il piromane è – da che abbiamo memoria – il protagonista assoluto dei comunicati sugli incendi in Sicilia, tornato puntuale anche oggi agli onori della cronaca.
Al via dal 26 luglio fino al 28 luglio 2023 il meeting internazionale del clima. La location per i movimenti ambientalisti è nuovamente Torino, dove si svolgeranno tavole rotonde, dibattiti, workshop, per discutere degli effetti della crisi climatica e come armarsi per fronteggiarla.
Dentro la crisi climatica e con i suoi effetti reali sempre più distruttivi lo sciopero è una pretesa che si può radicare socialmente: nessuno vuole schiattare di caldo in un cantiere o raccogliendo frutta in un campo, nessuno vuole rischiare la vita per consegnare una pizza sotto la grandine o per dirigersi a lavoro durante un’alluvione.
L’ondata di calore che sta interessando la Sicilia esplicita ancora una volta la totale indifferenza delle istituzioni riguardo le necessità e le priorità del territorio.
Israele ha tentato a lungo di attuare la pulizia etnica nei confronti dei palestinesi usando la Cisgiordania occupata come discarica di rifiuti tossici. Secondo Hala Yacoub, questo rafforza il motivo per cui la liberazione della Palestina è anche una lotta per la giustizia ambientale.
Dal 26 al 28 luglio si terrà a Torino la seconda edizione del Climate Social Camp, di seguito il programma completo.
Nel campo della produzione materiale la libertà può consistere solo nel fatto che i produttori associati governano razionalmente il metabolismo umano con la natura lavorando in condizioni degne dell’essere umano e, cosa rilevante ai fini ecologici, con il minimo dispendio di energia.
Alcune zone dell’Europa, dell’Asia e del Nord America stanno affrontando ondate di caldo estreme, che minaccia di superare i record, di provocare incendi, allarmi sanitari ed evacuazioni.
Dal suo monumento più importante, Torino lancia un messaggio chiaro sull’urgenza di agire per mitigare i danni del collasso climatico. Sarà accolto dal governo o la risposta saranno nuovamente multe e denunce?
Pochi giorni fa, con due atti delegati, la Commissione europea ha deciso di estendere la produzione di idrogeno ad altre fonti di energia – oltre le rinnovabili – che non implichino l’uso di combustibili fossili: in pratica al nucleare.