Alla fine dello scorso giugno, il Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha annunciato di voler riformare alcune leggi in materia di valutazione del voto di condotta e delle misure di sospensione nelle scuole secondarie con l’obiettivo, a suo dire, di “ripristinare la cultura del rispetto, di contribuire ad affermare l’autorevolezza dei docenti e […]
L’azienda Giochi Preziosi, leader nella distribuzione di giochi in Italia che “probabilmente di marketing se ne intende e comprende la linea verso la quale i nostri governi spingono la scuola” l’ha presa forse un po’ troppo sul serio, lanciando una linea di prodotti per la scuola realizzata in collaborazione con l’Esercito
Non che i legami fra ricerca scientifica e profitto siano una novità (basti pensare alla vicenda dei vaccini), ma qui c’è una novità: è l’attività di comunicazione dei dati e dei risultati all’interno della comunità dei ricercatori che diventa fonte da cui estrarre valore.
Gli indicatori del benessere dei giovani, in Italia, sono ai livelli più bassi in Europa e, nel 2022, quasi un ragazzo su due tra 18 e 34 anni ha almeno un segnale di deprivazione, 4 milioni e 870 mila persone.
A pochi giorni dal 2 giugno, occasione sfruttata dalla propaganda mediatica e governativa per rafforzare la normalizzazione della cultura militarista, ritorniamo su alcune vicende recenti relative alla militarizzazione del nostro territorio, in particolare in Sicilia.
Di seguito la seconda puntata dell’intervista sul movimento studentesco a Parigi e sulle lotte che hanno interessato le scuole superiori nel quadro del movimento contro la riforma delle pensioni.
All’interno del ciclo di mobilitazioni, scioperi e lotte che sta attraversando la Francia, una composizione che si è attivata in maniera diffusa e determinata è quella studentesca.
Alquati, com’era sua abitudine e suo metodo, non si preoccupa di blandire chi l’ha ospitato; al contrario, problematizza e mette a critica le parole d’ordine del movimento, approfondendo nodi politici decisivi legati alla scuola e all’università: dalla formazione al sapere merce, dall’industria della cultura alla soggettività studentesca.
Considerazioni sulla condizione giovanile parlata da altri.
Tra tensioni millenaristiche, depressioni croniche e chiusura nel privato, l’epoca che stiamo vivendo a prima vista assomiglia ad un vicolo ceco. Eppure è lapalissiano a sempre più persone che il modo in cui si è organizzata la società umana negli ultimi secoli è insostenibile e dovrà per forza di cose mutare in una direzione o nell’altra.