Javier Milei ha affrontato il suo primo sciopero generale soltanto dopo sei settimane dall’essersi insediato alla presidenza con un piano di governo che punta ad una riduzione minima dello stato, stabilendo un nuovo primato, dopo aver superato il primato di tre mesi che ostentava Fernando de la Rúa.
Le politiche estrattiviste hanno attraversato la “democrazia” argentina sotto tutti i governi, indipendentemente dal segno politico.
Numerose organizzazioni di lavoratori e lavoratrici hanno marciato a Plaza Lavalle con la parola d’ordine “Abbasso il DNU” (Decreto di Necessità e Urgenza).
Processi di normalizzazione e sdoganamento nei media della politica di estrema destra dipendono dai media mainstream, più che dall’estrema destra stessa
Le minacce repressive della ministra Bullrich e dello stesso Milei sono fallite.
Le organizzazioni sociali hanno marciato a Buenos Aires verso il ministero dello Sviluppo Sociale.
Con il trionfo di Javier Milei si chiude un ciclo della politica argentina, quello che si aprì nel dicembre del 2001 con l’insurrezione popolare che abbatté il governo di Fernando de la Rúa e le sue politiche neoliberali senza anestesia.
Il deputato di estrema destra ha dedicato il suo sermone alle “forze del cielo”: la proprietà privata e il Dio mercato.