Facciamo il punto con Marco Magnano, giornalista indipendente ora a Damasco, su alcuni temi all’ordine del giorno per quanto riguarda la situazione nella striscia di Gaza.
A Torino si estende la mobilitazione per una solidarietà attiva nei confronti della resistenza palestinese.
Ieri 40esimo giorno di massacro israeliano contro la Striscia e contro la Cisgiordania, mercoledì 15 novembre 2023.
Crisi umanitaria a Gaza dopo 36 giorni di bombardamenti israeliani, che si interseca con una crisi sanitaria senza precedenti. Il viceministro della Sanità di Hamas, Youssef Abu Rish, ha affermato che tutti gli ospedali nel nord della Striscia sono fuori servizio.
Il membro del Consiglio esecutivo del PKK Durkan Kalkan ha parlato del nuovo contesto geopolitico, analizzando il ruolo della Cina e l’attuale guerra israeliana alla Palestina.
“Un’espulsione politica, eseguita in modo violento senza che sia stato commesso nessun reato e con un visto valido” è il commento di Elsa Faucillon, la deputata dei Verdi che ha trovato Mariam Abu Daqqa, attivista palestinese per i diritti delle donne di 71 anni, nel commissariato del 12° arrondissement nel pomeriggio del 9 novembre, a Parigi.
Quando qualcuno poneva ai due protagonisti di questo conflitto interno israeliano la questione dell’occupazione della Cisgiordania e chiedeva se il problema non dovesse entrare nella discussione sul futuro di Israele, la risposta era “no”, l’occupazione non deve essere tirata in ballo da nessuno, l’occupazione è irrilevante per il futuro di Israele.
L’equiparazione tra Hamas e l’Isis è una delle carte che il governo israeliano si è giocato dall’inizio del conflitto, paragone ampiamente ripreso da molti media occidentali.
Palestina: dopo 32 giorni di guerra, è sempre più grave la situazione nella Striscia di Gaza.
“La Turchia risulterà l’unico membro della famiglia Nato ad avere un dialogo con Hamas?”