InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza: dopo 36 giorni di bombardamenti sempre piu’ grave la crisi sanitaria

Crisi umanitaria a Gaza dopo 36 giorni di bombardamenti israeliani, che si interseca con una crisi sanitaria senza precedenti. Il viceministro della Sanità di Hamas, Youssef Abu Rish, ha affermato che tutti gli ospedali nel nord della Striscia sono fuori servizio.

Secondo il direttore generale dell’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, l’ospedale Al Shifa di Gaza, circondato ora dall’esercito israeliano, è rimasto senza acqua per tre giorni e “non funziona più come un ospedale”. “Tragicamente, il numero di pazienti deceduti è aumentato in modo significativo”, ha scritto chiedendo il cessate il fuoco immediato. Sono almeno 7 i bambini nati prematuri che sono morti per l’assenza di elettricità che alimentava le incubatrici, 27 le persone in terapia intensiva che hanno perso la vita per lo stesso motivo. L’Onu riferisce anche della morte di tre infermieri, mentre 500 operatori sanitari, 650 pazienti e 2500 sfollati rimangono all’interno del complesso ospedaliero di Al Shifa, come riporta il Guardian. Sentiamo Cinzia Nachira, giornalista e autrice di diversi saggi e testi dedicati alla Palestina. Ascolta o scarica

Stamattina è approdata nel porto egiziano di Al-Arish, vicino al confine di Rafah con la Striscia di Gaza, una nave turca che trasporta materiale per un ospedale da campo. Un funzionario sanitario turco ha detto all’Afp che la nave trasporta “materiali, generatori, ambulanze per allestire otto ospedali da campo”.

Israele intanto riferisce che il suo esercito, tra aviazione e truppe di terra, ha compiuto “4.300 attacchi, colpito centinaia di postazioni di lancio di missili anti tank, circa 300 imbocchi di tunnel, 3.000 siti del terrore, incluse 100 imbottite di esplosivo e centinaia di centri di comando e controllo di Hamas”. Il bilancio di questa incursione a tappeto nella Striscia conta però oltre 11 mila civili gazawi uccisi, 50 mila sfollati al giorno che abbandonano le loro case per dirigersi al sud di Gaza e un numero ancora incalcolabile di danni a edifici e strutture pubbliche.

Torniamo a parlare di logistica di guerra e dell’interscambio militare tra Israele e Italia. Dallo scorso 13 ottobre la grande stazione militare siciliana è utilizzata per un inedito ponte aereo tra lo scalo tedesco di Ramstein e la base aerea di Nevatim (deserto del Negev) nei pressi della città di Beersheba, quartier generale degli squadroni dell’Aeronautica militare di Israele equipaggiati con i nuovi cacciabombardieri F-35 a capacità nucleare.
Lo facciamo con il giornalista Antonio Mazzeo autore dell’articolo “ROMA-TEL AVIV. FRATELLI D’ARMI, ALLEATI DI GUERRAAscolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAisraelepalestinasalute

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Leonardo occupata: costruire una prassi per boicottare la guerra

L’Intifada ha annunciato sin dall’inizio dell’anno accademico l’intenzione di proseguire con l’azione di boicottaggio contro Israele e i suoi alleati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Revoca immediata dei fogli di via – Tiziano libero subito!

Questo appello nasce a seguito della manifestazione del 5 ottobre scorso quando più di 10.000 persone hanno violato i divieti del governo e della questura di Roma per manifestare la loro solidarietà alla resistenza palestinese e al popolo libanese..

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro Stato e dirigent3 tutto e subito all3 student3!

Scendiamo in piazza, il 15 novembre, pochi giorni prima dalla giornata dell3 student3, contro un sistema scolastico devastato da continui tagli ai fondi pubblici, dall’autoritarismo e dalla repressione che tende ad insinuarsi anche nei nostri luoghi del sapere e da una didattica che non pone al centro lo sviluppo del pensiero critico bensì una valutazione numerica.