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Aggressione fascista a Lucca

Feroce aggressione fascista in un locale di Lucca: un 34enne di origini emiliane viene avvicinato da un esponente di estrema destra che al grido di slogan inneggianti a Mussolini lo colpisce al volto causandogli lesioni da ricovero in ospedale.

A scrivere è Stefano, un ragazzo di 34 anni di origini emiliane ma residente a Lucca ormai da alcuni anni. Venerdì sera si trovava in un locale di Lucca quando un noto estremista di destra della zona lo avvicina al grido di ‘Viva il duce’ e sbracciandosi in saluti romani comincia a provocarlo senza alcuna ragione; poco dopo le minacce tira fuori un coltello puntandoglielo addosso. A quel punto l’intervento del gestore del locale si limita ad intimare all’aggressore fascista di far sparire il coltello ma nulla di più, al che Stefano decide di allontanarsi dal locale per sfuggire ad ulteriori minacce.

Una volta fuori, però, viene raggiunto alle spalle dal suo aggressore che lo colpisce all’occhio con un tirapugni causandogli una frattura dello zigomo e costringendolo al ricovero in ospedale (dove Stefano si trova tuttora dall’aggressione di venerdì notte). A quel punto il picchiatore fascista si è dileguato in gran fretta.

Purtroppo quanto accaduto a Stefano non è un episodio isolato a Lucca: solo pochi mesi fa un’altra vigliacca aggressione aveva colpito il partigiano ottantasettenne Lilio Giannecchini, pestato brutalmente mentre rientrava a casa.

La vicenda aveva scatenato la rabbia della città contro il ripetersi di episodi di questo tipo, che vengono perpetrati grazie all’impunità di cui troppo spesso gli aggressori godono o grazie all’indifferenza di chi, pur presente, sceglie di non intervenire. Queste vicende confermano tutta la pericolosità insita in alcune retoriche che vorrebbero aprire spazi di agibilità per formazioni e gruppuscoli di estrema destra, che da sempre si distinguono per aggressioni infami, spesso a danno di chi ha come unica “colpa” quella di non tollerare la presenza di certi individui all’interno della propria città o più banalmente di aver indossato i vestiti sbagliati nel posto sbagliato.

Di seguito la foto di Stefano dopo l’aggressione e qui la sua lettera in cui racconta dell’aggressione subita.

 

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pubblicato il in Antifascismo & Nuove Destredi redazioneTag correlati:

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